Bisogna chiudere

05 ottobre 2024
Fuori dai radar dei mass media di tutto il mondo e distante dall’interesse della comunità internazionale il Sudan continua a sprofondare in una crisi umanitaria senza precedenti. In un momento storico contrassegnato da guerre intense e cruente (Ucraina e Medio Oriente per citarne solo alcune) milioni di persone soffrono la fame a causa di un violento scontro interno tra le Forze armate sudanesi (Saf), l’esercito regolare guidato dal generale Abdel Fattah al-Burhan, e le Forze di supporto rapido (Rsf) del generale Mohamed Hamdan Dagalo. Il Paese è praticamente allo stremo e diviso in tre parti: le Saf controllano gran parte del corso del Nilo e la costa del mar Rosso con il porto di Port Sudan, dove partono le navi cariche di petrolio dal Sud Sudan. Alcuni Stati del sud-ovest e gran parte del Darfur sono in mano alle Rsf, ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati