Riproposto «Azzurro tenebra» di Giovanni Arpino a cinquant’anni dalla disfatta dell’Italia ai mondiali di Germania

Nauseato dalla «metafisica del tifo»

 Nauseato dalla «metafisica del tifo»  QUO-203
09 settembre 2024
La sobria e discreta Bra, in provincia di Cuneo, serba ancora molte tracce di Giovanni Arpino. Si potrebbe bighellonare per ore, con taccuino e binocolo, alla ricerca dei luoghi dei suoi racconti e della sua vita: ecco il Crocicchio dei Battuti Neri, luogo di incontri e inesauribili chiacchiere, quello è il vicolo Gallina (oggi Gianolio) citato in Regina di cuoi, lì c’erano le sue amate concerie e di là il caffè dove il suo Talin prendeva il grappino per scaldarsi. Non si può dire lo stesso di Pola, dall’altro lato dell’Adriatico, dove Arpino è nato, ma che non gli ha preso né reso nulla se non un tocco esotico sul passaporto. A causa del lavoro poco stanziale di suo padre, capitano di fanteria, e, una volta adulto, delle sue numerose incombenze giornalistiche, si può reperire ...

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