La realtà degli Istituti di pena minorili nel racconto di Alessandro Giamba, cappellano dell’Ipm di Caltanissetta

Una «cultura dell’accoglienza» per far uscire il meglio dai giovani

An inmate serving a jail sentence rests his hand on a fence. REUTERS/Joshua Lott
06 settembre 2024
Le recenti violenze negli Istituti penali minorili (Ipm) di Milano e Bari tornano a evidenziare un dramma: quello della reclusione di giovani che non hanno ancora compiuto i 18 anni. La risposta carceraria, quando si parla di reati commessi da adolescenti, viene considerata residuale ma, ciò nonostante, il numero dei giovani reclusi nei 17 carceri minorili d’Italia è in rapida crescita. In soli due mesi, dal dicembre 2023 al febbraio 2024, il numero dei minorenni reclusi è passato da da 496 a 532 sulla scia di una crescita annua del 30 per cento se pensiamo che alla fine del 2022 tale dato si attestava a 381. Si ripresenta, dunque, il problema del sovraffollamento e, parallelamente, dei disordini e delle violenze. Il carcere minorile Beccaria di Milano, complice il sovraffollamento strutturale che ad aprile vedeva ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati