
30 agosto 2024
Nell’articolo intitolato Quello che resta da fare ai poeti (1912), Umberto Saba fissò i canoni fondamentali della sua poetica. Un articolo importante, dunque, ma la rivista “Voce”, cui era stato inviato, decise di non pubblicarlo. Saba dichiarava, con spirito fiero, che i poeti devono fare «poesia onesta». In merito a questa perentoria enunciazione, egli operava una netta distinzione fra Manzoni e D’Annunzio. «A chi sa andare — affermava — ogni poco oltre la superficie dei versi, apparisce in quelli del Manzoni la costante e rara cura di non dire una parola che non corrisponda perfettamente alla sua visione; mentre vede che l’artificio del D’Annunzio non è solo formale, ma anche sostanziale. Egli esagera o addirittura si finge passioni e ammirazioni che non sono mai state nel suo temperamento. Questo ...
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