Zona franca
01 agosto 2024
Ci sono eventi che sono promesse di felicità. Quando il 9 novembre 1989, sotto le martellate inferte da desideri di migliori libertà, il Muro di Berlino cadde, la possibilità di una nuova epoca si squadernava sotto gli occhi di tutti. Con il Muro crollava un mondo e se ne preparava uno migliore. Le rovine del Muro erano la cambiale di un’emancipazione collettiva. Tuttavia, i frammenti si sono mostrati presto per quello che in realtà erano: profezia del suo futuro moltiplicarsi. È solo un apparente paradosso quello per cui proprio nell’epoca che intonava il requiem per i confini e sistemava le vecchie logiche statali nell’archivio delle cose rotte, i confini tendono a gonfiarsi, irrobustirsi, farsi dura e ottusa materia, e così separare chi sta da una parte e chi dall’altra.
Mai come oggi i muri ...
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