Per i più giovani
A colloquio con Idalberto Fei, scrittore e «burattinaio di miti»

Sulle tracce
del piccolo Ovidio

 Sulle tracce  del piccolo Ovidio  QUO-172
30 luglio 2024
«Dopo aver finito il suo lungo racconto, Alexis è sparito sottocoperta. Solo sul ponte, Ovidio è malinconico: Alexis è stato un buon maestro, sensibile, intelligente, non lo ha mai sfiorato con la ferula, il bastone delle punizioni. Ora Ovidio non ha più il suo sostegno, gli tocca diventare grande e questo lo spaventa (...) è giunto il momento per lui di nabis sine cortice, nuotare senza ciambella, insomma, di cavarsela da solo, e lui ha paura». Il piccolo protagonista della storia, un bimbo vivacissimo dai grandi occhi verdi felice di esplorare il Mediterraneo insieme al suo precettore, è proprio Publio Ovidio Nasone, il futuro autore delle Heroides, spiega l’autore del libro, Idalberto Fei. «Ovidio è un autore che ho sentito sempre congeniale per la sua enorme fantasia ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati