Delicatezza di sentimenti e languida nostalgia in Guido Gozzano

Una poesia in sordina

 Una poesia in sordina  QUO-167
24 luglio 2024
L’apparenza inganna. È ricordato come un “grande minore” Guido Gozzano. A corroborare questa valutazione concorreva anche il suo aspetto, di una discrezione, intrisa di composta signorilità, che lo faceva sembrare dimesso. Mira a sfatare questa apparenza Gianfranco Lauretano in Guido Gozzano. Il crepuscolo dell’incanto (Milano, Edizioni Ares, 2024, pagine 160, euro 15), sottolineando, anzitutto, che la sua poesia è stata profetica nel mettere a fuoco le fratture del Novecento. Personaggi come la signorina Felicita o Totò Merumeni sono diventati «emblema di una sensibilità decadente tra inettitudine e parodia, istanze di assoluto e impossibilità di rispondervi». L’autore evidenzia poi che Gozzano ha fissato in testi «memorabili» una corolla di sentimenti e pensieri ...

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