Forti e pazienti
La tappa successiva del cardinale Parolin a Odessa è stata la visita alla cattedrale ortodossa della Trasfigurazione del Signore della Chiesa ortodossa ucraina. Bombardata la notte del 23 luglio, è stata distrutta da un missile russo, che ha colpito l’altare della chiesa ed è penetrato per sei metri nel terreno. Solo un’icona della Madre di Dio è stata preservata dalla distruzione.
Il porporato ha potuto constatare la gravità del danno e i progressi nella ricostruzione della chiesa, di cui gli è stato mostrato un modello. L’immagine della Madre di Dio, che è stata salvata, si trova ora all’ingresso della cattedrale.
La visita nella città portuale si è conclusa con un incontro con una piccola comunità greco-cattolica nella chiesa di San Michele, alla periferia di Odessa. In un breve saluto, il cardinale Parolin ha portato ai presenti «la vicinanza e la benedizione» del Pontefice. «Voi sapete — ha detto il segretario di Stato — quanto Papa Francesco è vicino all’Ucraina in questi momenti così difficili: è vicino a tutti i fedeli cattolici, sia latini che greco-cattolici, e a tutti gli abitanti di questo Paese. E vi invita attraverso di me anche ad essere, come dice la Scrittura, forti e pazienti in tutto».
«Credo che questo — ha affermato — sia l’invito più bello: essere forti in questi momenti di difficoltà, di sofferenza, di dolore. E pazienti, pazienti nella speranza che questa situazione possa al più presto concludersi e l’Ucraina possa ritrovare la pace in modo tale che tutti possano vivere sereni nella propria Patria e lavorando in pace». (mariusz krawiec)