Quando il romanziere andava al Louvre per imparare a scrivere

Proust e la pittura

 Proust e la pittura  QUO-164
20 luglio 2024
Scrivendo al poeta e disegnatore Jean Cocteau riguardo alla Ricerca del tempo perduto, Marcel Proust dichiarava: «Il mio libro è come un dipinto». Appassionato di pittura, alla stregua di Baudelaire mirava a tradurre in parole i colori, nonché le vibrazioni e i riverberi, sul piano lessicale, da esse derivanti. Un’impresa ambiziosa, che spiega la sua assidua frequentazione delle sale del Louvre. «Non passa giorno in cui io non vada al museo per imparare a scrivere contemplando i capolavori dell’arte» annotava nel diario. Attraverso i suoi personaggi, Proust si propone anche come critico d’arte. A madame Verdurin fa dire che la Ronda di notte di Rembrandt rappresenta «il supremo capolavoro dell’universo». Egli s’inchinava davanti ai quadri di Tiziano e di Rubens, e amava ricordare che da ...

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