Dalla bocca al cuore

«La bocca del giusto medita la sapienza» (Salmi, 37,30). Il Salmo 37 si presenta come l’istruzione di un padre verso un figlio o di un maestro verso un discepolo — un’istruzione formulata in modo poetico e avente al cuore da una parte l’invito a non invidiare il malvagio (cfr. vv. 1.7.8) e, dall’altra, il considerare la sorte riservata ai giusti, quella di ereditare la terra (cfr. vv. 9.11.22.29.34; cfr. anche Matteo, 5,5). Secondo un principio pedagogico ben noto a tutte le culture, il salmista articola la sua istruzione dipingendo ritratti antitetici del giusto e dell’empio. In particolare, quest’ultimo è rappresentato come chi trama contro il giusto con violenza (vv. 12.14.32), come colui che ha in abbondanza (vv. 16.35) e prende in prestito senza restituire (v. 21) ma è destinato inesorabilmente a perire ...