Il Telescopio Vaticano Vatt
diventa robotizzato
e automatico

 Il Telescopio Vaticano V att  diventa robotizzato e automatico  QUO-151
05 luglio 2024

Il Vatican Advanced Technology Telescope (Vatt), situato sul monte Graham in Arizona, negli Stati Uniti, è stato recentemente dotato di un sofisticato sistema di controllo automatizzato. A darne notizia è l’Osservatorio Astronomico Vaticano con un comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi.

Denominato “Don”, in onore di Donald M. Alstadt (1921-2007), ex presidente e amministratore delegato della Lord Corporation, il nuovo sistema è stato realizzato grazie a una sovvenzione della fondazione caritatevole Thomas Lord e a una donazione da parte della signora Judith Alstadt in memoria del marito.

Il “Don”, sviluppato da ProjectSoft HK, un’azienda di ingegneria con sede nella Repubblica Ceca, è stato installato il 3 giugno scorso. Con la posa in opera, avvenuta nei tempi previsti nonostante le inaspettate tempeste di neve a fine marzo e inizio aprile, ha avuto inizio una fase di collaudo e formazione che coinvolge la comunità della Specola Vaticana e il personale dell’Università dell’Arizona.

Il sistema “Don”, basato su controllori logici Beckhoff programmabili e altre tecnologie avanzate come i codificatori Renishaw e i convertitori Emlo, funziona grazie a un software progettato per rimanere stabile indipendentemente dagli aggiornamenti del computer e permette al telescopio di operare con una precisione di puntamento straordinaria, fino a 3 secondi d’arco, ovvero circa la dimensione di una biglia posizionata in un grande stadio sportivo.

Il Vatt , già noto per la sua eccellente ottica e la posizione privilegiata, con il “Don” adesso è in grado di seguire gli oggetti celesti per 20 minuti con un’accuratezza impeccabile e senza guida manuale. Non solo, quindi, risultano facilitate le operazioni quotidiane del telescopio, ma si aprono nuove possibilità per il futuro perché il sistema offre diverse modalità operative: da quella “tradizionale” per un uso in loco ma più agevole e veloce, a quella “remota” che permetterà agli astronomi di controllare il Vatt in Arizona dalla sede della Specola Vaticana a Castel Gandolfo.

Nella più sofisticata “modalità pianificata”, “Don” sarà in grado di eseguire in totale autonomia sequenze di istruzioni, programmate da un astronomo, senza la necessità di monitoraggio umano diretto. Inoltre “Don” controllerà numerosi apparati di supporto: una stazione meteorologica, la cupola del Vatt , il sistema di olio per i cuscinetti idraulici della montatura e la struttura di raffreddamento dello specchio primario del telescopio.

L’automatizzazione del Vatt, che ha compiuto trent’anni nel 2023, proietta sempre più nel futuro la ricerca astronomica condotta dall’Osservatorio Vaticano.