La catechesi
Il monito del Papa nella Giornata mondiale dell’Onu per contrastare l’abuso e il commercio illecito di droga

Contro i trafficanti di morte

 Contro i trafficanti di morte  QUO-144
26 giugno 2024

La riduzione della dipendenza da stupefacenti non si ottiene con la liberalizzazione ma con la prevenzione e la lotta alla produzione e allo spaccio  in mano a criminali e assassini


«Quanti trafficanti di morte ci sono, spinti dalla logica del potere e del denaro ad ogni costo». Perciò la produzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti che seminano violenza «sofferenza e morte» esigono «dalla società un atto di coraggio». Lo ha rimarcato il Papa all’udienza generale di stamane, mercoledì 26 giugno, in occasione dell’odierna Giornata mondiale voluta dall’Onu contro l’abuso e il traffico illecito di droga, che quest’anno ha per tema la prevenzione. Si tratta dell’ultimo incontro settimanale in piazza San Pietro con i fedeli di tutto il mondo prima della pausa estiva del mese di luglio. E nella circostanza il Pontefice ha interrotto il ciclo di catechesi dedicato al tema «Lo Spirito e la Sposa», soffermandosi sulla denuncia della “piaga” del narcotraffico e sottolineando che la riduzione della tossicodipendenza non si ottiene con la liberalizzazione ma con la prevenzione.

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi si celebra la Giornata Mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1987. Il tema di quest’anno è Le prove sono chiare: bisogna investire nella prevenzione.

San Giovanni Paolo ii ha affermato che «l’abuso di droga impoverisce ogni comunità in cui è presente. Diminuisce la forza umana e la fibra morale. Mina i valori stimati. Distrugge la voglia di vivere e di contribuire a una società migliore».1 Questo fa l’abuso di droga e l’uso di droga. Ricordiamo però, al tempo stesso, che ogni tossicodipendente «porta con sé una storia personale diversa, che deve essere ascoltata, compresa, amata e, per quanto possibile, guarita e purificata. [...] Continuano ad avere, più che mai, una dignità, in quanto persone che sono figli di Dio».2 Tutti hanno una dignità.

Non possiamo tuttavia ignorare le intenzioni e le azioni malvagie degli spacciatori e dei trafficanti di droga. Sono degli assassini! Papa Benedetto xvi usò parole severe durante una visita a una comunità terapeutica: «Dico ai trafficanti di droga che riflettano sul male che stanno facendo a una moltitudine di giovani e di adulti di tutti gli strati sociali: Dio chiederà loro conto di ciò che hanno fatto. La dignità umana non può essere calpestata in questo modo».3 E la droga calpesta la dignità umana.

Una riduzione della dipendenza dalle droghe non si ottiene liberalizzandone il consumo — questa è una fantasia —, come è stato proposto, o già attuato, in alcuni Paesi. Si liberalizza e si consuma di più. Avendo conosciuto tante storie tragiche di tossicodipendenti e delle loro famiglie, sono convinto che è moralmente doveroso porre fine alla produzione e al traffico di queste sostanze pericolose. Quanti trafficanti di morte ci sono — perché i trafficanti di droga sono trafficanti di morte —, spinti dalla logica del potere e del denaro ad ogni costo! E questa piaga, che produce violenza e semina sofferenza e morte, esige dalla società nel suo complesso un atto di coraggio.

La produzione e il traffico di droga hanno un impatto distruttivo anche sulla nostra casa comune. Ad esempio, questo è diventato sempre più evidente nel bacino amazzonico.

Un’altra via prioritaria per contrastare l’abuso e il traffico di droghe è quella della prevenzione, che si fa promuovendo maggiore giustizia, educando i giovani ai valori che costruiscono la vita personale e comunitaria, accompagnando chi è in difficoltà e dando speranza nel futuro.

Nei miei viaggi in diverse diocesi e vari Paesi, ho potuto visitare diverse comunità di recupero ispirate dal Vangelo. Esse sono una testimonianza forte e piena di speranza dell’impegno di preti, consacrati e laici di mettere in pratica la parabola del Buon Samaritano. Così pure sono confortato dagli sforzi intrapresi da varie Conferenze episcopali per promuovere legislazioni e politiche giuste riguardo al trattamento delle persone dipendenti dall’uso di droghe e alla prevenzione per fermare questo flagello.

A titolo di esempio, segnalo la rete de La Pastoral Latinoamericana de Acompañamiento y Prevençión de Adicciones (plapa). Lo statuto di questa rete riconosce che «la dipendenza da alcol, da sostanze psicoattive e altre forme di dipendenza (pornografia, nuove tecnologie ecc.)... è un problema che ci colpisce indistintamente, al di là delle differenze geografiche, sociali, culturali, religiose e di età. Nonostante le differenze,... vogliamo organizzarci come una comunità: condividere le esperienze, l’entusiasmo, le difficoltà».4

Menziono inoltre i Vescovi dell’Africa Australe, che nel novembre 2023 hanno convocato una riunione sul tema “Dare potere ai giovani come agenti di pace e speranza”. I rappresentanti dei giovani presenti all’incontro hanno riconosciuto quell’assemblea come una «pietra miliare significativa orientata verso una gioventù sana e attiva in tutta la regione». Hanno inoltre promesso: «Accettiamo il ruolo di ambasciatori e sostenitori della lotta contro l’uso di sostanze stupefacenti. Chiediamo a tutti i giovani di essere sempre empatici gli uni con gli altri».5

Cari fratelli e sorelle, di fronte alla tragica situazione della tossicodipendenza di milioni di persone in tutto il mondo, di fronte allo scandalo della produzione e del traffico illecito di tali droghe, «non possiamo essere indifferenti. Il Signore Gesù si è fermato, si è fatto vicino, ha curato le piaghe. Sullo stile della sua prossimità, siamo chiamati anche noi ad agire, a fermarci davanti alle situazioni di fragilità e di dolore, a saper ascoltare il grido della solitudine e dell’angoscia, a chinarci per sollevare e riportare a nuova vita coloro che cadono nella schiavitù della droga».6 E preghiamo per quei criminali che danno la droga ai giovani: sono criminali, sono assassini! Preghiamo per la loro conversione.

In questa Giornata Mondiale contro la droga, come cristiani e comunità ecclesiali rinnoviamo il nostro impegno di preghiera e di lavoro contro la droga. Grazie!


1 Messaggio ai partecipanti alla Conferenza Internazionale di Vienna sull’abuso e il traffico illecito della droga (4 giugno 1987).

Discorso partecipanti all’incontro promosso dalla Pontificia Accademia delle Scienze su: “Narcotici: Problemi e soluzioni di questa questione globale” (24 novembre 2016).

Discorso alla comunità “Fazenda da Esperança”, Brasile, 12 maggio 2007.

4 https://adn.celam.org/wp-content/uploads/2023/09/Carta-a-la-Iglesia-de-ALC-PLAPA-14sept2023-CL.pdf.

5 https://imbisa.africa/2023/11/21/statement-following-the-imbisa-youth-meeting/

Messaggio ai partecipanti al 60th Congresso Internazionale dei Tossicologi Forensi (26 agosto 2023).