Quel morbo inventato
per salvare tante vite

Né vittoria né gloria. 1943, l’Italia assaggia il risveglio dal mito bugiardo venduto da Benito Mussolini. I suoi soldati sono stati scientemente buttati a morire in Russia — scarpe di cartone e meno quaranta gradi — con il più vile, consapevole, dei tradimenti tra i tanti del regime. A migliaia sono caduti, in Africa, in Grecia. A migliaia sono dispersi, internati, sbandati, disperati del ritorno, alla pietà degli stranieri. E, da lì a poco, il re scapperà da Roma, abbandonandola al caos ed alla vendetta nazifascista. Roma, giugno 1943, sta per partorire — e non lo sa — un sogno di giustizia per il quale si può morire. Al momento, però, ancora soffre, sopporta, è divisa nell’attesa che qualche cosa porti, fatalmente, alla fine della sofferenza assurda. Ma, nel complesso, ...