Intervista a padre Ramina rettore della basilica

Sant’Antonio di Padova compagno di viaggio

 Sant’Antonio di Padova compagno di viaggio  QUO-132
12 giugno 2024
Milioni di persone ogni anno si recano alla tomba di sant’Antonio di Padova, mettendosi in fila per pregare e toccando con mano la lapide. E il 13 giugno, nella memoria liturgica a lui dedicata (anniversario della morte), il pellegrinaggio si rinnova incessante con migliaia di visite dall’alba al tramonto di una delle giornate più luminose dell’anno. Antonio (Lisbona, 1195 – Padova, 1231), sacerdote francescano e dottore della Chiesa canonizzato nel 1232, è uno dei santi più amati al mondo, “il Santo” per antonomasia, così come Padova nell’immaginario collettivo è identificata come “la città del Santo”. Nella basilica pontificia retta da tre anni da padre Antonio Ramina, 54 anni, vicentino, dell’Ordine francescano frati minori conventuali, tutto è pronto per la festa, anticipata dalla ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati