Nello specchio
31 maggio 2024
«L’anno prossimo a Gerusalemme» una frase ripetuta anche da chi a Gerusalemme già ci vive; il Leit—Motiv, il mantra ipnotico, incantatorio di questo libro. «L’anno prossimo a Gerusalemme», città terrestre e celeste, patria del desiderio del cuore, simbolo del compimento della vita del singolo nell’infinitamente affascinante mistero di Dio, invocata da generazioni di mistici, non solo cristiani, non solo di religione ebraica.
Gerusalemme, città intessuta di luce, meta di pellegrini mossi dalle motivazioni più diverse, “termine fisso d’etterno consiglio” anche per tanti mistici loro malgrado, come spesso accade di essere agli scrittori.
La manna dal cielo di Sabino Caronia, scrittore e critico letterario collaboratore de «L’Osservatore Romano», con la sua ...
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