«Terribile»: ha la voce rotta dalla commozione Papa Francesco vedendo davanti a sé alcuni bambini che portano impressi nel corpo i segni della guerra. Provengono dall’Ucraina, dall’ospedale di Leopoli, e hanno perso le gambe o le mani, e anche i genitori; per cui alle sofferenze fisiche si sommano quelle psicologiche. Il segno più evidente di tanto dolore sono le protesi artificiali sostitutive degli arti mutilati. Ma ci sono anche cicatrici che non si vedono, come quelle delle vittime del traffico di esseri umani. Altri ancora sono giunti dalla Bielorussia, dall’Indonesia e dalla Palestina, con la quale il Pontefice si è collegato grazie a una videochiamata realizzata attraverso il cellulare offerto dal sacerdote Marcin Schmidt, segretario generale di Fondazione 5p Global, organizzatrice della loro trasferta romana in occasione della Giornata mondiale dei bambini.
Insieme con i loro accompagnatori, per lo più medici e volontari che in molti casi hanno salvato loro la vita, Francesco li accoglie sorridente nella Sala del Concistoro del Palazzo apostolico Vaticano. Perché nonostante tutto quando ci sono i bimbi l’atmosfera è sempre quella della festa. Il Papa rivolge loro un semplice “buongiorno” e aggiunge, in ucraino, Slava Isusu Khrystu (“Sia lodato Gesù Cristo”). A qualcuno chiede il nome. Poi ripete amareggiato, come ha fatto tante altre volte in casi simili, che i piccoli dei Paesi in guerra smettono di sorridere. Ed è perciò che in questi casi i gesti valgono più di mille parole: una carezza, un abbraccio, un sorriso. Francesco non si risparmia, guarda i loro doni, indossa il loro cappellino, ne ascolta le storie, raccontate dal dinamico prete: come quella di Yana, la ragazza ucraina che nonostante abbia perso due gambe, un mese fa ha corso la maratona a Boston, testimone della speranza che non si arrende. E se speranza vuol dire declinare con ottimismo il presente e soprattutto il futuro, chi meglio dei bambini può incarnarla? Per questo sono proprio loro i protagonisti della prima Giornata mondiale ad essi dedicata per volere del Papa, che oggi pomeriggio apre la due giorni di celebrazioni incontrandoli nello Stadio Olimpico di Roma. Domani mattina, poi, presiederà in piazza San Pietro la messa nella domenica della Santissima Trinità.