24 maggio 2024
Due mondi che non si incontrano o non si parlano, se non raramente. Quello di chi vive quotidianamente la scuola e quello di chi osserva e studia, nelle università, il mondo dell’educazione. Marcello Tempesta, docente di Pedagogia all’Università del Salento, parla di “reciproco snobismo”. All’origine, a suo parere, c’è un pregiudizio di fondo. «Noi riteniamo che i docenti di scuola non vogliano aggiornarsi o modificare il proprio stile e loro, al contrario, hanno un pregiudizio sulla nostra scarsa esperienza sul campo».
Sorge da qui l’intento di riannodare un dialogo tra chi vive la scuola e chi, in università, crea modelli e li compara; un reciproco sostegno piuttosto raro, anche laddove si condividano fede e visione sull’uomo. I due snobismi si legano ad altrettante solitudini. «Mia madre ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati