Ponte radio
Sono rare le volte in cui l’uscita di un volume di ampia e puntuale ricerca storiografica riesce a legarsi a doppio filo con la contemporaneità, costruendo un ponte ideale tra passato e presente. Il libro The Popes On Air: The History of Vatican Radio from Its Origins to World War ii (New York, Fordham University Press, 2024, pagine 288, euro 29,40) di Raffaella Perin si colloca in una felice congiuntura temporale visto che questa meticolosa ricostruzione della storia di Radio Vaticana vede le stampe proprio nell’anno in cui ricorre il 150° anniversario della nascita del suo inventore, Guglielmo Marconi. A quattro giorni dalla ratifica dei Patti Lateranensi, l’11 giugno 1929 Pio xi incontrò l’illustre scienziato, il quale, assieme al segretario del Papa, Carlo Confalonieri, e all’avvocato Francesco Pacelli, compì un primo sopralluogo nei Giardini vaticani, dove sarebbe stata costruita la stazione radio. Già il 12 febbraio 1931 si tenne la solenne cerimonia di inaugurazione del trasmettitore ad onde corte, con la trasmissione del primo radiomessaggio papale.
La storia delle origini di Radio Vaticana era già stata in parte ricostruita da Ferdinando Bea, Felix Juan Cabases, Francesco Farusi e Gianni Bosca, i cui lavori hanno costituto per molti anni l’unica fonte di informazioni relative a questa vicenda. La mancanza di un vero e proprio archivio storico della radio ha impedito per diverso tempo lo studio da parte degli storici di questo mezzo di comunicazione sorto in anni cruciali della storia europea del Novecento che poteva potenzialmente costituire un punto di vista privilegiato su alcuni degli avvenimenti centrali dell’epoca.
Il lavoro di Raffaella Perin colma questa lacuna e ci permette di acquisire nuove conoscenze per chiarire il rapporto con i media, l’ecclesiologia, la politica e la diplomazia di due importanti Papi quali Pio xi e, soprattutto, Pio xii . Il volume riprende e amplia, alla luce dei nuovi documenti vaticani, un precedente lavoro della stessa autrice: La radio del papa. Propaganda e diplomazia nella seconda guerra mondiale (il Mulino, 2017). In effetti, con l’apertura degli archivi del pontificato di Pio xii voluta da Papa Francesco, le nuove fonti interne vaticane hanno permesso, da un lato, di confermare l’impianto interpretativo della ricerca già compiuta, dall’altro di chiarire alcuni aspetti relativi ai rapporti tra il Papa, la Segreteria di Stato e la direzione della Radio Vaticana, agli scambi tra i diplomatici e la Santa Sede, alle diverse posizioni rispetto alla guerra di personalità di Curia o in qualche modo legati agli ambienti vaticani.
La pubblicazione mostra molto bene come questa piccola stazione radio sia diventata in poco tempo un mezzo di comunicazione transnazionale, in assoluto una delle prime radio a trasmettere in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo, potendo per questo essere considerata una cartina al tornasole del governo della Chiesa di Pio xii durante il periodo della Seconda guerra mondiale. L’attitudine del pontefice nei confronti della radio riflette i dubbi, le reticenze e le cautele nei confronti di un conflitto che aveva messo in luce tutte le contraddizioni non solo della situazione internazionale, ma anche della posizione assunta dalla Santa Sede in questa parte del secolo caratterizzata da cambiamenti senza precedenti. Le indecisioni, i tentativi, l’uso strategico e il silenzio programmatico che segnarono la storia della Radio Vaticana tra il 1939 e il 1945 furono il riflesso della guida della Chiesa da parte di Pacelli, divisa tra il vecchio e il nuovo, tra tradizione e modernizzazione. Nel volume, inoltre, si indagano diversi temi molto controversi: la Shoah; la questione del razzismo e dell’antisemitismo; il dramma della distruzione degli ebrei in Europa. Anche attraverso queste considerazioni è possibile contribuire con nuovi e originali sguardi di indagine al vivace dibattito sui “silenzi” di Pio xii , una interpretazione dell’opera del pontefice durante il conflitto recentemente messa in discussione dagli storici.
Il successo globale di Radio Vaticana dopo la guerra convinse Pio xii a pianificarne l’espansione, aumentando di anno in anno il numero dei programmi e garantendo la copertura di nuovi Paesi, cercando di soddisfare, anche grazie ai progressi tecnici, le esigenze dei suoi ascoltatori in una società in rapida evoluzione. Il volume ha dunque il merito di fornire un quadro ampio e dettagliato della storia di Radio Vaticana e altresì di aprire nuove prospettive per continuare a studiare l’impatto socio-culturale avuto dall’emittente nel corso del tempo, non soltanto nel contesto italiano, ma anche e forse soprattutto nelle trasmissioni dirette fuori dai confini nazionali. Per questo motivo, risulta ancora più evidente l’importanza di un’analisi di questo genere che, pur attraverso la prospettiva fornita da un caso di studio così particolare, contribuisce ad ampliare le nostre conoscenze di eventi fondamentali per la storia del papato, del cattolicesimo e, più in generale, dei grandi eventi del Novecento.
di Dario Edoardo Viganò
La presentazione a Roma
Il 28 maggio, alle ore 11, verrà presentato all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede il libro di Raffaella Perin The Popes on Air. The History of Vatican Radio from Its Origins to World War II. Intervengono l’Ambasciatore Francesco Di Nitto, monsignor Dario Edoardo Viganò, il professor Gianluca della Maggiore e il colonnello Paolo Storoni.