Amare l’esistenza
07 maggio 2024
Si chiama Pierre, ed è un ciclope. La sua esistenza è dura: non è affatto facile vivere con un occhio solo, ma lui non si lascia scoraggiare. Ha il dono di vedere le cose da diversi angoli prospettici, e la fortuna di avere molti amici che ammira sinceramente, anche loro alle prese con peculiarità e difficoltà.
Liza, ad esempio, non potendo camminare gira in sedie a rotelle: se ogni singolo giorno è una sfida (dalle barriere architettoniche della gran parte dei palazzi all’impresa di salire su un autobus), la ragazzina — ballerina formidabile — è allegra e vuole godersi la vita al massimo. E così il signor Marco, alle prese con l’oscurità continua e assoluta fonte di difficoltà sempre nuove; ma oltre alla cecità, Marco ha anche la musica: è infatti un ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati