26 aprile 2024
È per me difficile stendere una breve memoria di monsignor Clemente Riva, del quale il 30 marzo è ricorso il venticinquesimo della morte. Gli fui vicino negli ultimi dieci anni della sua vita. Prima come studente, poi come confratello membro della stessa comunità, successivamente come suo collaboratore, e nell’ultimo anno anche come superiore della comunità religiosa rosminiana a cui Riva apparteneva. Fra noi crebbe un rapporto di paternità-discepolo che mi sembra quasi una violenza riassumere. Piuttosto raramente vi sono figli che scrivono la biografia dei genitori, frenati da quell’intimità familiare che, se da una parte è sempre tesa nel ricordo, dall’altra ama custodire gli eventi storici con devoto ossequio.
Ho letto diversi articoli, partecipato a molti convegni, che hanno descritto, ...
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