Con i poveri, i migranti
Pubblichiamo il testo del saluto rivolto da Papa Francesco ai membri della Papal Foundation, ricevuti in udienza questa mattina, venerdì 12 aprile, nella Sala Clementina.
Eminenze, Eccellenze,
cari fratelli e sorelle,
buongiorno a tutti!
Sono lieto di salutare tutti voi, Membri, Amministratori e Delegati della Papal Foundation, in occasione del vostro pellegrinaggio annuale a Roma. Durante questo tempo pasquale celebriamo la risurrezione del Signore e il suo trionfo sul peccato e sulla morte. Infatti, la pietra posta davanti al sepolcro è stata rotolata via e noi siamo invitati ad alzare lo sguardo a Gesù e ad accoglierlo nella nostra vita, a dirgli ancora una volta “sì” (cfr. Omelia nella Veglia Pasquale, 30 marzo 2024). In questo modo, la perenne presenza di Cristo risorto sarà sempre per noi fonte di una gioia che nessuno potrà toglierci (cfr. Gv 16, 22).
Fin dalla sua nascita, la Papal Foundation è stata veicolo di questa gioia pasquale portando la vicinanza, la compassione e la tenerezza dell’amore di Gesù a tanti fratelli e sorelle in tutto il mondo. Il vostro sostegno a vari progetti educativi, caritativi e apostolici favorisce lo sviluppo integrale di molti, tra cui poveri, rifugiati, migranti e, attualmente, un numero crescente di persone colpite dalla guerra e dalla violenza. Nello stesso tempo, le borse di studio destinate a laici, consacrati, seminaristi e sacerdoti di Paesi in via di sviluppo consentono loro di proseguire gli studi presso le Università Pontificie di Roma e forniscono a quanti le ricevono gli strumenti per testimoniare più efficacemente il Vangelo sia nei loro Paesi d’origine sia altrove.
Mediante queste diverse e lodevoli iniziative, voi continuate ad aiutare i Successori di Pietro a far crescere numerose Chiese locali e a prendersi cura di tante persone svantaggiate, in risposta alle consegne affidate dal Signore all’Apostolo (cfr. Lc 22, 32; Gv 21, 17). Per tutta la vostra generosità, esprimo la mia sentita gratitudine: grazie, grazie tante.
Come ben sapete, il vostro lavoro trova la sua sorgente e la sua ispirazione nella nostra fede cattolica, che chiede di essere continuamente alimentata dalla partecipazione alla vita della Chiesa, dai Sacramenti e dal tempo trascorso in silenzio alla presenza del Signore nella preghiera e nell’adorazione. Non dimenticate di adorare. La preghiera dell’adorazione noi l’abbiamo trascurata, dobbiamo riprenderla: adorare, in silenzio. A questo proposito, la vostra visita avviene durante l’Anno della Preghiera, mentre la Chiesa si prepara a celebrare il Giubileo del 2025. Attraverso la perseveranza nella preghiera, noi diventiamo a poco a poco «un cuore solo e un’anima sola» (At 4, 32) sia con Gesù che con gli altri, e ciò si traduce in solidarietà e condivisione del nostro pane quotidiano (cfr. Lettera all’Arcivescovo Rino Fisichella per il Giubileo 2025, 11 febbraio 2022). Questo frutto della vita spirituale è importante per il vostro nobile impegno, perché, anche se forse non le incontrerete mai direttamente, i programmi della Papal Fondation promuovono un legame spirituale e fraterno con persone di molte culture, lingue e regioni diverse che ricevono assistenza. Il vostro servizio è tanto più necessario nel nostro tempo, segnato dall’individualismo e dall’indifferenza.
Vi porgo di cuore i migliori auguri per la vostra attività e per il vostro pellegrinaggio a Roma. Affido tutti voi e le vostre famiglie all’intercessione di Maria, Madre della Chiesa, e vi do la mia benedizione come pegno di gioia e di forza nel Signore Risorto. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie!