09 aprile 2024
Il teatro all’italiana, ideato dai Galli da Bibbiena, la famiglia di artisti-musicisti che progetta, a partire dalla fine del Seicento, e per oltre un secolo, impianti e scenografie, soprattutto per rappresentazioni d’opera, si impone alquanto rapidamente in tutta Europa.
Lo spettacolo lirico non resta tuttavia legato esclusivamente a questo modello; negli anni, nelle corti europee, si diffonde anche il teatro francese e, successivamente, a partire dal 1876, quello wagneriano.
L’impostazione di questi secondi due differisce da quella del teatro all’italiana per alcuni aspetti tipologici e formali: per la generosità dello spazio di accoglienza e di contorno, nel primo caso; per la forma della sala, nel secondo.
Tutti e tre però coesistono; non tendono a sopraffarsi ed eliminarsi.
Ancora oggi, le nuove costruzioni ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati