08 aprile 2024
Fabrizio De André è stato uno dei migliori cantautori italiani del secolo scorso. Anarchico, anticonformista, e non credente, nel 1970 pubblicò un concept album dedicato alla figura di Gesù, intitolato La buona novella. Un titolo paradigmatico che eleva, forse con un accenno di perdonabile tracotanza, l’autore genovese al livello degli evangelisti; gli stessi che De André ignora perché il contenuto della sua «buona novella» è ispirato non dai Vangeli canonici, ma dai Vangeli apocrifi. Il risultato è un album in cui Gesù non compare quasi mai in maniera esplicita, ma è pur sempre presente.
De André dà voce a quelle figure che sono state intorno a Gesù e che con lui hanno interagito. De André privilegia l’aspetto umano di ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati