Naufraghi della montagna
in cerca di futuro

«Antoine, Salif, Thierno e Mamadou hanno attraversato il Sahara, la Libia e il Mediterraneo centrale. Uno porta sulla tibia le cicatrici delle frustrate ricevute in una connection house in Libia, un altro i segni dei morsi alla caviglia tipici dei sopravvissuti ai naufragi del Mediterraneo. Chiunque abbia provato gli spari dei poliziotti turchi sul monte Zagros al confine iraniano, le bastonate della polizia greca di Patrasso o le prigioni libiche, prenderebbe i poliziotti francesi per dei chierichetti». Mentre, nel novembre 2017, sta realizzando un reportage sui migranti che sfidano le prime nevi per passare la frontiera italo-francese, il giornalista Raphaël Krafft entra in contatto con alcuni volontari locali che prestano soccorso a chi rischia la vita in montagna. In un’uscita notturna con loro nel bosco, incontra ...