L’abbraccio di una comunità

 L’abbraccio di una comunità  QUO-058
09 marzo 2024

«Papa Francesco ti voglio bene»; «W il Papa»; «I bambini della parrocchia ti aspettano». Gli striscioni appesi ai balconi e i cartelli attaccati alle transenne che circondavano lo slargo davanti a San Pio v erano lì ad esprimere tutto l’affetto della comunità per il Pontefice, che ha scelto la chiesa romana del quartiere Aurelio per aprire l’undicesima edizione dell’iniziativa “24 ore per il Signore”, celebrata ogni anno in tutto il mondo alla vigilia della quarta domenica di Quaresima. E anche in questo 2024 — nel 2023 si era recato a Santa Maria delle Grazie al Trionfale — il giorno dell’evento non è casuale: richiama infatti i “Venerdì della misericordia”, frutto del Giubileo del 2016 ad essa dedicato, e si inserisce nel percorso dell’Anno della preghiera voluto dallo stesso Francesco.

Fin dalle prime ore del pomeriggio i fedeli si sono radunati in trepidante attesa dietro le barriere che circondavano il sagrato, pronti a esplodere in grida di gioia all’arrivo del Pontefice. Dopo essere stato accolto dal parroco, don Donato Le Pera, dall’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione - Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo, che organizza l’iniziativa, e da monsignor Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della Casa Pontificia, Francesco, accompagnato sulla sedia a rotelle, ha salutato una donna con un neonato e benedetto diversi bambini prima di fare ingresso nel tempio gremito di fedeli sulle note dell’inno del Giubileo del 2025.

È la terza volta che un Pontefice fa visita a questa parrocchia — inaugurata nel 1962 e non distante dalla basilica di San Pietro — che comprende una popolazione di circa 15 mila abitanti, con una rilevante presenza di immigrati, provenienti soprattutto dall’India. Il primo fu Paolo vi il 9 marzo 1969. Dieci anni dopo, il 28 ottobre 1979, fu la volta di Giovanni Paolo ii , che colse l’occasione per omaggiare l’immagine della Madonna del Riposo, conservata nell’omonima chiesetta-oratorio sita a poche centinaia di metri dalla parrocchia e dove i pellegrini giunti a Roma dalla via Francigena solevano appunto riposarsi ringraziando la Vergine per il felice esito del viaggio prima di entrare nella città eterna. Lo stesso san Pio v , molto devoto a quest’immagine, si recava sovente qui.

Il rito per la riconciliazione di più penitenti con la confessione e l’assoluzione individuale ha avuto inizio con la proclamazione della Parola di Dio: un passo della Lettera di san Paolo ai Romani (6, 2b-6) — da cui è stato tratto il tema della celebrazione: «Camminare in una vita nuova» —, il Salmo 103 e il brano delle Beatitudini tratto dal Vangelo di Matteo (5, 1-12). Sono seguiti l’esame di coscienza, la confessione generale dei peccati e la preghiera del Padre Nostro. Dopo l’esposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione eucaristica, durante la quale si sono alternati momenti di silenzio e canti eseguiti dal coro parrocchiale, venti sacerdoti si sono recati nei luoghi predisposti per le confessioni ascoltando quanti desideravano ricevere il sacramento della riconciliazione. Papa Francesco ha confessato nove penitenti, scelti dal Dicastero per l’evangelizzazione e dalla parrocchia tra quanti stanno vivendo situazioni di particolare sofferenza e solitudine. Ma tutti con il conforto, ribadito più volte dal Pontefice nell’omelia, che «Dio non si stanca mai di perdonare» e con l’invito ai fedeli a fare altrettanto.

Al termine della celebrazione il Papa ha ricevuto in dono un cero e, da don Le Pera, un quadro raffigurante la Madonna del Riposo. Ha salutato, tra gli altri, i chierichetti e tutti i sacerdoti che hanno preso parte all’iniziativa. Poi, all’uscita dalla chiesa, prima di fare ritorno in Vaticano, si è intrattenuto brevemente con un gruppo di malati e con alcuni anziani.