26 febbraio 2024
«Sette» scritto in numero, perché ognuno possa leggerlo nella propria lingua; ma altrettanto importante è il resto del titolo, «meditazione su Septem verba Christi in cruce di Joseph Haydn, per percussioni, baritono ed elettronica». Meditazione; non riscrittura, e neanche un’operazione cosmetica per attenuare i segni del tempo su un’opera scritta nella seconda metà del xviii secolo, ma la traduzione del tema da cui è nata in un linguaggio completamente, radicalmente altro.
Sette come la somma di tre e di quattro — incontro tra divino e umano nella simbologia numerica del medioevo — sette come i sigilli dell’Apocalisse. Commissionato e trasmesso in prima mondiale radiofonica da Radio Vaticana nell’aprile di un anno fa, «7» di Marcello Filotei sarà eseguito in prima ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati