Cercando un tetto a Dio

«Questo è uno spettacolo che facciamo dal 2007; è uno spettacolo che mi tengo dentro da molti anni. Parole che non so più neanche dire se sono di Etty Hillesum o sono mie. Certo che so che sono sue — sorride Angela Dematté, parlando del testo teatrale che porterà in scena anche quest’anno per il Giorno della memoria — però mi hanno contaminato, cioè, è come se l’esperienza della mia vita fosse compenetrata di queste parole. E quindi per me è sempre molto interessante farlo. Non lo considero neanche uno spettacolo teatrale, lo considero l’attraversamento di un’anima. Con il pubblico condivido questo itinerario». L’attraversamento di un’anima «che, per me, è anche molto misteriosa — continua Dematté — perché quando arriva a dire certe ...