I saluti
La guerra distrugge
Al termine della catechesi, salutando come di consueto i fedeli di varie nazionalità presenti nell’Aula Paolo vi, il Papa ha espresso solidarietà alle vittime dell’attacco missilistico che ha colpito la capitale del Kurdistan iracheno e ha lanciato un nuovo appello per la pace in Medio Oriente, in Ucraina e negli altri luoghi teatro di conflitti. L’udienza generale si è poi conclusa con il canto del Pater Noster e la benedizione.
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese, in particolare gli studenti di Fénélon-Sainte Marie, di Parigi.
Vi invito tutti a testimoniare la bellezza e la dignità della persona umana nelle vostre relazioni.
A tutti la mia benedizione!
Do il benvenuto a tutti i pellegrini di lingua inglese, specialmente ai gruppi provenienti dall’Australia e dagli Stati Uniti d’America. Su tutti voi e sulle vostre famiglie invoco la gioia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo. Dio vi benedica!
Cari fratelli e sorelle, la vita di Sant’Antonio Abate, di cui oggi ricorre la memoria liturgica, ci mostra come la lotta spirituale contro i demoni e il peccato è indispensabile per crescere nella santità. Imploriamo dunque il continuo aiuto del Signore per vincere questa battaglia.
Saludo cordialmente a todos los peregrinos de lengua española. Pidamos al Señor la gracia de saber amar como Él ama, con un amor libre y gratuito, y también de saber contemplar respetuosamente el don que Dios nos da en el hermano. Que Dios los bendiga y la Virgen Santa los acompañe. Muchas gracias.
Saluto cordialmente i pellegrini di lingua portoghese, in modo speciale il gruppo proveniente da Capo Verde. Il Signore, che ci ha creato, ci chiama a seguire vie d’unità. La creatività per farlo la attingiamo sempre dal Vangelo. Dio vi benedica!
Saluto i fedeli di lingua araba. Camminiamo sulla via dell’amore che Gesù ha percorso fino alla croce. Perché solo l’amore ci disseta il cuore, guarisce le nostre ferite e ci dà la vera gioia. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga sempre da ogni male!
Saluto cordialmente i polacchi. La catechesi di oggi è un incoraggiamento ad affrontare la lussuria. La lotta contro questo vizio può durare tutta la vita, la ricompensa però è incomparabile: il perseverare quella bellezza che Dio ha scritto nella sua creazione, quando ha immaginato l’amore tra l’uomo e la donna. Vi aiutino in questo l’intercessione e l’insegnamento di San Giovanni Paolo ii, che con grande devozione educava i giovani all’amore maturo. Vi benedico di cuore.
Esprimo la mia vicinanza e solidarietà alle vittime, tutte civili, dell’attacco missilistico che ha colpito una zona urbana di Erbil, capitale della Regione Autonoma del Kurdistan Iracheno. Le buone relazioni tra vicini non si costruiscono con simili azioni, ma con il dialogo e la collaborazione. A tutti chiedo di evitare ogni passo che aumenti la tensione in Medio Oriente e negli altri scenari di guerra.
Domani inizia la Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani, che quest’anno ha per tema: «Ama il Signore Dio tuo... e ama il prossimo come te stesso» (cfr. Lc 10, 27). Vi invito a pregare, affinché i cristiani raggiungano la piena comunione e rendano una unanime testimonianza di amore verso tutti, specialmente verso i più fragili.
Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua italiana. In particolare saluto i fedeli di Bellizzi, il gruppo FederCasa, l’Istituto Pio ix - La Salle di Roma e la Scuola Highlands Institute di Roma.
Il mio pensiero va infine ai giovani, ai malati, agli anziani e agli sposi novelli. Oggi la liturgia fa memoria di Sant’Antonio Abate, uno dei padri fondatori del monachesimo. Il suo esempio vi incoraggi ad accogliere il Vangelo senza compromessi.
E non dimentichiamo i Paesi che sono in guerra, non dimentichiamo l’Ucraina, non dimentichiamo la Palestina, Israele, non dimentichiamo gli abitanti della Striscia di Gaza che soffrono tanto. Preghiamo per tante vittime della guerra, tante vittime. La guerra distrugge sempre, la guerra non semina amore, semina odio. La guerra è una vera sconfitta umana. Preghiamo per la gente che soffre nella guerra.
A tutti la mia Benedizione!