La buona Notizia
Il Vangelo della II domenica del tempo ordinario (Gv 1, 35-42)

Vedere ciò che non è
nei social media

 Vedere ciò che non è nei social media  QUO-006
09 gennaio 2024

Riflettere su questo vangelo mi ha fatto pensare a ciò che potrebbe non sembrare così chiaramente collegato a esso: i social media. I social media sono onnipresenti nel mondo. Le persone prendono le informazioni più dai social media che da qualsiasi altra fonte. Alcuni studi hanno dimostrato gli effetti nefasti dei social media; a esempio, i tassi di ansia e di depressione sono saliti alle stelle tra i giovani, che sono forti consumatori dei social media. Tra gli adulti, i social media causano un crescente sentimento di insoddisfazione e la sensazione che altre persone conducano una vita più appagante di loro. I social media, per loro natura, riguardano l’io, auto-glorificano, auto-pubblicizzano e auto-ingrandiscono. Di conseguenza, ora è molto più facile che recitiamo la nostra vita invece di viverla, e non sorprende che ciò finisce col lasciarci un senso di vuoto.

Mi ha colpito la domanda che Gesù fa ai due discepoli: «Che cercate?». È una domanda esistenziale profonda. In realtà non sta chiedendo se vogliono sapere dove abita, bensì che cosa è davvero importante per loro nella vita. Che cosa stiamo cercando nella nostra vita moderna? Che cosa desideriamo? Desideriamo una buona salute e mezzi dignitosi per vivere, cerchiamo gioia e realizzazione, cerchiamo amore, ma sopra ogni altra cosa cerchiamo significato. I social media possono essere utili se usati con moderazione, ma non possono sostituire la nostra fondamentale ricerca di significato, né possono rispondere alla domanda «Che cercate?». Una vita di vero significato deve riguardare qualcosa al di fuori dell’io.

I due discepoli sono stati pronti nel seguire Gesù e mostrano come dobbiamo essere proattivi nel cercare un significato nella nostra vita. Quando Gesù dice loro «venite e vedrete», non si tratta soltanto di un invito a vedere dove abita. È un’affermazione sulla natura della fede e della salvezza, sul fatto che troveremo compimento, ma che prima dobbiamo metterci in cammino. Gesù sa che la loro vita cambierà per sempre, ma solo se verranno. Vedranno, ma solo se verranno. Dobbiamo essere partecipanti attivi nel seguire, domandare e cercare. Parte del problema dei social media è la loro natura passiva. Consumiamo inerti i social media, i quali contengono algoritmi disegnati per farci continuare a consumare sempre più.

Domandando «Che cercate?» e dicendo «venite e vedrete», il vangelo riconosce le sfide della vita moderna, dove abbiamo così tante informazioni ma così poca conoscenza. Suggerisce l’azione come cammino verso la scoperta e, in ultimo, verso la salvezza. Così come Andrea è stato pronto e deciso nel seguire Gesù, anche noi possiamo essere pronti e certi: riducendo il nostro utilizzo dei social media, dedicando più del nostro tempo al servizio degli altri e decidendo di vivere veramente i nostri ideali cristiani invece di recitarli. 

di Chimamanda Ngozi Adichie