L’incontro con gli artisti del Concerto di Natale

Dolore e paura nella terra
di Gesù a causa della guerra

 Dolore e paura nella terra di Gesù a causa della guerra   QUO-288
16 dicembre 2023

«Oggi canterete anche pensando a coloro che vivono questi giorni nel dolore e nella paura a causa della guerra. Tante guerre! Purtroppo pure nella Terra di Gesù». Con il pensiero rivolto alla Terra Santa questa mattina, sabato 16 dicembre, Papa Francesco, nell’auletta dell’Aula Paolo vi, ha voluto ringraziare gli artisti che si esibiranno nel Concerto di Natale, in programma oggi pomeriggio. Di seguito il saluto rivolto loro dal Pontefice.

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Do il benvenuto a voi, artisti che oggi pomeriggio darete vita al Concerto di Natale; e saluto Mons. Tighe e gli organizzatori di questa iniziativa, patrocinata dalla Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis - Cultura per l’Educazione.

I canti popolari sono parte integrante delle culture. Fin dai tempi più remoti, l’essere umano ha tramandato racconti e preghiere in forma cantata. E così avviene ancora oggi, soprattutto in alcune popolazioni native. Ma anche nelle società moderne ritroviamo questo fenomeno: pensate a quanti adolescenti sanno a memoria le canzoni dei loro cantanti preferiti, perché quelle parole unite alla musica suscitano in loro un misto di emozioni e di significati.

Il Natale è la festa forse più ricca di canti popolari. In Italia ce n’è uno che tutti conoscono e che, nella sua semplicità, è un capolavoro di teologia e di armonia; ed è noto non solo in Italia ma in tutto il mondo: “Tu scendi dalle stelle”. Ci fa ricordare tanti canti di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Non per niente l’ha composto Lui, che è stato il grande cantore del Natale.

Anche voi, in un certo senso, vi inserite in questa tradizione: prestate le vostre voci a celebri melodie natalizie; e ciascuno apporta la propria originalità, il proprio “timbro”. E questo è bello: c’è un messaggio antico e sempre nuovo, quello della Nascita di Gesù, il Salvatore, e ci sono voci diverse, di varie parti del mondo, che si mettono insieme per far risuonare questo messaggio. E lo fanno con stili diversi, a partire da culture e lingue diverse. Perché il Vangelo del Natale è unico ma non può essere cantato in modo uniforme. Invece la tendenza del modello tecnocratico è, al contrario, omologare, uniformare. Ma l’arte è una cosa diversa, e i canti di Natale vanno cantati con quell’arte che viene dal cuore. Sappiamo, purtroppo, che anche il Natale è vittima di questo modello commerciale e consumistico. Aiutateci a difenderlo da questo abuso. Che almeno i canti natalizi conservino questa poesia e questa spontaneità che dà loro tanta vita.

Cari amici, so che oggi canterete anche pensando a coloro che vivono questi giorni nel dolore e nella paura a causa della guerra. Tante guerre! Purtroppo pure nella Terra di Gesù. Anche per questo vi ringrazio e vi benedico. Buon concerto e buon Natale, a voi e ai vostri cari! E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie.