Il desiderio e la pratica
di pregare che creano
una comunità

«Mi hanno affidato Maria, sono la moglie del carrettiere. È quasi una bimba, mi fa tenerezza. È tanto pallida, non vuole mangiare. La copro con il mio scialle. Forse è malata. O forse no, perché quando ci fermiamo scende e gioca con i bambini.

-Stai bene, Maria?

-Ho un po’ di nausea. La notte guardo le stelle e sogno: come sarà il bambino?».

Inizia così uno dei racconti che costituiscono il nucleo centrale di Vangelo a cento voci, scritto da Guia Sambonet e pubblicato da Àncora. Si direbbe un dialogo tra due donne qualunque.

Invece una di loro è Maria di Nazareth: scelta per portare in grembo il figlio di Dio, sta andando a dare l’incredibile notizia alla cugina Elisabetta, incinta anche lei. Sicura che capirà.

Claudia, autrice del breve testo sulla Visitazione, è una delle “cento voci” del libro. Fa parte della comunità nata con lo scopo di pregare seguendo il metodo della contemplazione immaginativa degli Esercizi Spirituali di Ignazio di Loyola, un metodo di preghiera che coniuga emozioni e intelletto. Quando nel 2021 il gruppo è stato sopraffatto dal Covid, la condivisione dei testi frutto del pregare insieme da remoto e poi singolarmente è avvenuta soprattutto per iscritto.

Ed è andata formandosi una raccolta di racconti di sorprendente qualità poetica.

Ma nel libro non c’è solo questo. Guia Sambonet, teologa, guida spirituale e da dieci anni responsabile della Scuola di preghiera del Centro San Fedele di Milano, illustra tutti i passaggi di un “metodo nel metodo” che aiuta le persone a diventare “contemplativi in relazione”, in dialogo con Dio e in dialogo tra loro.

Oltre che dalla spiritualità ignaziana, le tecniche adottate sono informate da tecniche di altre tradizioni meditative cristiane e orientali. Ogni incontro è poi accompagnato da una selezione di immagini: dalle pitture catacombali del terzo secolo ai capolavori del Rinascimento, all’impressionismo quasi astratto di Monet, a opere contemporanee.

Il libro, sintetizza Guia Sambonet, racconta che cosa accade «quando il desiderio e la pratica di pregare insieme arrivano a creare una comunità: grazie alla condivisione le persone imparano a conoscersi e a stimarsi a fondo. Mettono in gioco tutta la loro sensibilità e le loro competenze professionali. Silenzi compresi.

Pregare con i Vangeli in un clima di questo tipo – prosegue – a poco a poco diventa “vita incarnata”: l’esperienza spirituale si trasforma in apostolato coraggioso, creativo e aperto al dialogo con chiunque Dio metterà sul nostro cammino».

di Federica Re David