Festa di fraternità
e condivisione

 Festa di fraternità e condivisione  QUO-266
20 novembre 2023

«La povertà è uno scandalo. Quando il Signore tornerà ce ne chiederà conto». È risuonato questo monito di Papa Francesco nella basilica di San Pietro domenica mattina, 19 novembre, in occasione della Giornata mondiale dei poveri. Ad ascoltarlo moltissime persone indigenti, migranti, disoccupati e senza fissa dimora. È la loro festa, un appuntamento annuale di condivisione e fraternità che si rinnova per la settima volta e che quest’anno ha come tema un passo del libro biblico di Tobia (4, 7): «Non distogliere lo sguardo dal povero».

Proprio tre giorni fa è stato diffuso il Rapporto della Caritas sulla povertà in Italia, in cui si evidenzia che la platea degli indigenti si è allargata e riguarda non solo una fascia di popolazione più debole, ma anche chi si trova ad affrontare un fattore improvviso, come la perdita di lavoro o una malattia. Difficoltà e problemi che molti dei presenti alla celebrazione hanno portato nel cuore e che hanno trovato eco nelle intenzioni universali proclamate durante la messa: si è pregato, in portoghese, per la Chiesa in cammino nel mondo, perché non distolga lo sguardo dal povero, ma se ne prenda cura, portando a tutti il Vangelo di Cristo e la testimonianza della carità»; in cinese, per le persone emarginate ed escluse; in francese, per le vittime della violenza e della guerra; in coreano, per gli ammalati e gli anziani; in tedesco, per le famiglie, specialmente quelle più indigenti.

Il concelebrante all’altare della Confessione è stato l’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione - Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo, al quale si sono uniti al momento della consacrazione eucaristica il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, prefetto del Dicastero per il Servizio della carità, e il vescovo Fran-Peter Tebartz van Elst, delegato per la catechesi del Dicastero per l’evangelizzazione.

Con il Papa — che ha presieduto il rito dalla navata centrale sotto la statua di san Longino — hanno concelebrato sedici cardinali, tra i quali Leonardo Sandri, vice decano del Collegio cardinalizio; numerosi presuli, fra cui l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni internazionali, e sacerdoti.

Dopo la messa in basilica e la recita dell’Angelus in piazza, il Pontefice ha partecipato, nell’Aula Paolo vi , al pranzo — organizzato dal Dicastero per il servizio della carità — insieme con circa 1.200 senza fissa dimora, persone con disabilità e rifugiati.

All’inizio il Papa ha invitato a pregare e ringraziare il Signore perché «ci benedica, benedica i pasti e benedica questo momento di amicizia, tutti insieme, e ci accompagni nella vita».

«Il Signore — ha detto — benedica tutti noi, benedica questo pasto, benedica le persone che lo hanno preparato; benedica coloro che aiutano tanto nelle nostre vite».

Anche al termine del pranzo, Francesco ha voluto rivolgere un saluto ai presenti: «Vorrei ringraziarvi per la vostra presenza, e ringraziare le persone che hanno lavorato per questo: a voi, che avete servito, grazie». Ha anche espresso gratitudine alla Fondazione Hilton, che ha offerto il pranzo, e a tutti coloro che hanno messo a disposizione l’occorrente per allestire l’evento: «alle imprese, alla gente che ha aiutato materialmente, ma anche a tutti voi, coloro che hanno dato lo spirito, bello, per questo pranzo». Poi, si è congedato, invitando tutti ad andare avanti e concludendo con la benedizione.