In occasione del 50° anniversario delle relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e l’Australia, in risposta all’invito della Conferenza episcopale australiana e del Governo dell’Australia, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, accompagnato da monsignor Jan Thomas Limchua, consigliere di nunziatura in servizio presso la Segreteria di Stato, si è recato in Australia dal 4 al 10 novembre scorsi, visitando le città di Sydney, Canberra, Melbourne e Perth.
Al suo arrivo all’aeroporto internazionale Kingsford Smith di Sydney, la sera del 4 novembre, l’arcivescovo Gallagher è stato accolto dall’arcivescovo Charles Daniel Balvo, nunzio apostolico in Australia, e dal monsignor Alfred Rayan D’Souza, segretario della nunziatura apostolica. Era presente anche Sua Eccellenza la signora Chiara Porro, ambasciatore d’Australia presso la Santa Sede.
La mattina del 5 novembre, l’arcivescovo Gallagher ha celebrato la solenne liturgia domenicale nella cattedrale di Saint Mary a Sydney, concelebrata dal nunzio apostolico e dal domenicano Anthony Fisher, arcivescovo di Sydney. Nella sua omelia, l’arcivescovo Gallagher ha ricordato le visite dei Pontefici a Sydney e l’incoraggiamento dei Papi riguardo alla vitalità della fede cristiana in seno alle sfide che la comunità locale è chiamata ad affrontare. La stessa sera, l’arcivescovo di Sydney ha organizzato una cena in onore dell’Eccellentissimo ospite, alla quale hanno partecipato personalità del mondo ecclesiastico, della società civile e del governo.
Il giorno seguente, 6 novembre, l’arcivescovo Gallagher ha visitato il campus di Sydney della Australian Catholic University e ha tenuto una conferenza sul tema della libertà religiosa e del suo ruolo nella risoluzione dei conflitti, sottolineando che l’autentica libertà religiosa, con il suo rispetto per la diversità e la persona umana, favorisce la coesione sociale, previene la radicalizzazione e promuove la cooperazione e la risoluzione dei conflitti a livello locale e internazionale. Successivamente, il presule si è recato a pregare davanti alla tomba della prima santa australiana canonizzata, santa Maria MacKillop, e si è rivolto ai membri della Conferenza episcopale australiana nella loro assemblea plenaria. È stato calorosamente accolto dal salesiano Timothy Costelloe, arcivescovo di Perth, e dal domenicano Anthony Fisher, arcivescovo di Sydney, rispettivamente presidente e vice presidente della Conferenza episcopale. Nel suo discorso, l’arcivescovo Gallagher, che ha ricoperto la carica di nunzio apostolico in Australia dal 2012 al 2014, ha incoraggiato i vescovi a promuovere una Chiesa accogliente, risanatrice e speranzosa, in un mondo segnato da guerre e disordini. Li ha esortati ad «aggrapparsi alla speranza e a sognare una Chiesa che risponda ai bisogni delle persone, offrendo la consolazione della Risurrezione e un’autentica solidarietà a coloro che soffrono». Dopo il suo intervento, ha ben volentieri risposto alle domande dei vescovi su questioni attuali a livello globale ed ecclesiale. In serata, ha incontrato i vescovi delle comunità cristiane orientali, intrattenendosi in uno scambio fraterno riguardante le numerose crisi che affliggono il mondo e invitandoli a perseverare nel cammino verso la pace e il dialogo.
Il 7 novembre, l’arcivescovo è partito per Canberra, dove ha incontrato il vice ministro della Salute indigena, la senatrice Malarndirri McCarthy, con la quale ha discusso circa la situazione delle comunità indigene. Nella stessa serata, si è tenuto un ricevimento presso la nunziatura apostolica per commemorare il 50° anno di relazioni diplomatiche. Hanno partecipato numerose personalità del corpo diplomatico, religiosi, laici e funzionari del Department of Foreign Affairs and Trade. Nella sua allocuzione, monsignor Gallagher ha sottolineato che, nonostante la distanza logistica tra l’Australia ed il Vaticano, la collaborazione tra le due parti è stata più forte che mai, in particolare nelle questioni di interesse comune che riguardano l’umanità in generale. Il giorno successivo, il presule ha avuto un incontro privato con il senatore Dan Farrell, ministro del Commercio e del Turismo e ministro speciale di Stato. Nel pomeriggio, è stato ricevuto dal Governatore generale, Sua Eccellenza il Signor David Hurley, insieme alla sua consorte, presso la Government House. Durante il cordiale incontro, entrambe le parti hanno fatto riferimento ai contributi della Chiesa cattolica nel Paese e del ruolo che il Santo Padre svolge nella ricerca del bene comune, in particolare nella lotta al cambiamento climatico, nella risoluzione dei conflitti umanitari e in merito alla necessità di una pace duratura tra i Paesi in guerra.
Il 9 novembre, monsignor Gallagher si è recato a Melbourne, dove è stato accompagnato dall’arcivescovo Peter A. Comensoli. Ha visitato l’ufficio diocesano per gli aborigeni, dove ha potuto conoscere ancora meglio l’operato e le iniziative che la Chiesa locale ha svolto e svolge per le comunità aborigene. In seguito, il presule è stato l’ospite d’onore di un pranzo offerto dall’arcidiocesi di Melbourne, a cui hanno partecipato operatori socio-pastorali e alcuni membri della società civile e del governo locale. Durante l’evento, l’arcivescovo Gallagher ha tenuto un discorso sul ruolo della fede nel garantire la dignità inalienabile della persona umana, seguito da un’interazione con il pubblico. Nel pomeriggio, il presule ha avuto un breve incontro fraterno con il clero e i religiosi dell’arcidiocesi e ha presieduto l’Eucaristia nella cattedrale di San Patrizio, in occasione della festa della dedicazione della cattedrale di San Giovanni in Laterano. La giornata si è conclusa con una cena formale offerta in suo onore dall’arcidiocesi, durante la quale ha tenuto un discorso sul contributo della Chiesa cattolica nella sfera pubblica.
Nell’ultimo giorno di permanenza, il 10 novembre, monsignor Gallagher è tornato a Canberra per incontrare la senatrice Penny Wong, ministro degli Affari esteri. Durante il cordiale incontro, sono stati evidenziati i buoni rapporti tra le due parti, il contributo della Chiesa cattolica alla società australiana e i temi di interesse comune come il cambiamento climatico, la stabilità regionale e gli attuali conflitti che colpiscono l’umanità. L’accento è stato posto sull’urgenza del dialogo e sulla necessità di affrontare i crescenti casi di odio tra le comunità e i gruppi etnici. Successivamente, il presule si è recato a Perth, dove ha tenuto una conferenza sulla politica estera della Santa Sede presso la Notre Dame University, oltre ad aver presenziato al lancio del libro, pubblicato congiuntamente dall’Ambasciata australiana presso la Santa Sede e dall’Università, sul 50° anniversario delle relazioni diplomatiche. In seguito, ha fatto ritorno a Roma.
La visita, caratterizzata da una serie di incontri fruttuosi con varie personalità della vita civile ed ecclesiale del Paese, nonché da numerosi gesti di attenzione da parte delle Autorità australiane, ha rafforzato le relazioni tra la Santa Sede e l’Australia. L’auspicio, come ha sottolineato in diverse occasioni durante il suo soggiorno monsignor Gallagher, è che la collaborazione possa essere rafforzata ed estesa ad altre aree di interesse reciproco, per il bene comune.