Gaza , 14. C’è un qualcosa di particolarmente straziante nella storia di Elham Farah, la donna cristiana uccisa ieri sera a Gaza da un cecchino israeliano. Elham aveva 85 anni, era una persona anziana, indifesa, vulnerabile. Prima della guerra, insegnava musica. Poi, con lo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas, si era rifugiata nella parrocchia della Sacra Famiglia, insieme ad altri cristiani, per cercare un riparo dai bombardamenti. Ieri sera, era uscita dal luogo di culto perché voleva andare a prendere qualche effetto personale a casa sua. Ma a casa non ci è mai arrivata: un cecchino le ha sparato brutalmente.
Allo strazio della morte se ne aggiunge un altro: Elham giace ancora lì, inerte, su quella strada dove una mano nemica l’ha uccisa. Nessuno può avvicinarsi a lei, perché i cecchini sono sempre in agguato e basta un attimo per essere feriti a morte. Così, a Elham è stata tolto anche il conforto di una sepoltura. Nelle immagini che la ritraggono sui media, l’anziana donna indossa un cappello di lana e gli occhiali, e ha un sorriso nei confronti del prossimo. Ma ora Elham non sorride più.