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14 novembre 2023
Nell 1923 James Joyce viveva a Parigi, il suo Ulisse era stato pubblicato e l’amico triestino gli aveva spedito La coscienza di Zeno, lamentandosi per il silenzio con cui il libro era stato accolto dai critici italiani. Quello di Ettore Schmitz (1861-1928), in arte Italo Svevo, fu, infatti, un viaggio lunghissimo. Un viaggio lunghissimo verso la fama che, alla fine, se siamo qui a celebrare i cento anni dalla prima pubblicazione di quello che può essere definito un romanzo-capolavoro, arrivò.
L’attesa fu dura. E a raccontarci quello che non sappiamo, e cioè come Svevo trascorse quegli anni che lo separavano dalla fortuna letteraria, è il bel saggio di Alberto Cavaglion L’astuto imbecille e altri scritti sveviani (Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2023, pagine 140, euro 18), che analizza, sfatando luoghi ...
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