Oggi pensando ai morti chiediamo al Signore la pace, perché la gente non si uccida più nelle guerre. Le guerre sono una sconfitta, sempre. Preghiamo il Signore per i nostri defunti, per tutti. Che il Signore li accolga tutti.
(3 novembre)
Con il Signore le lacrime non durano per sempre, hanno fine. Egli è il Dio che, come profetizza la Scrittura, «eliminerà la morte» e «asciugherà le lacrime su ogni volto» (Is 25, 8). Ha fatto sue le nostre lacrime per toglierle a noi.
(3 novembre)
Chiediamo a Dio uno sguardo compassionevole e un cuore umile. Non stanchiamoci di chiederlo, perché è sulla via della compassione e dell’umiltà che il Signore ci dona la sua vita, che vince la morte.
(4 novembre)
Nel #VangelodiOggi Gesù contesta la doppiezza della vita degli scribi e i farisei, che predicano una cosa, ma poi ne vivono un’altra. Questo è il pericolo su cui vigilare: la doppiezza del cuore, che mette a rischio la nostra credibilità.
(5 novembre)
I bambini sono un segno che arriva dritto al cuore di tutti noi adulti, sono la voce dell’innocenza che ci interroga e ci fa pensare; che ci costringe a chiederci: cosa stiamo facendo del nostro mondo, del nostro pianeta, della nostra società? Quale futuro gli stiamo preparando?
Non serve essere grandi, ricchi o potenti per essere felici. Solo l’amore ci disseta il cuore, solo l’amore guarisce le nostre ferite, solo l’amore ci dà la vera gioia. E questa è la via che Gesù ci ha insegnato e ha aperto per noi.
(7 novembre)