Il fattore K, cronaca

16 ottobre 2023
Lo chiamarono “morbo di K”, dalle iniziali degli ufficiali nazisti Kesselring e Kappler. E lo diagnosticarono a tanti ebrei romani. Quello che il primario dell’ospedale Fatebenefratelli Giovanni Borromeo, insieme al suo allievo antifascista Adriano Ossicini, indicò in numerose cartelle cliniche altro non era che uno stratagemma, un modo per allontanare il pericolo di ispezioni e verifiche da parte degli uomini di Hitler. Una malattia inventata, dunque, contagiosa per mera finzione, per tutelare gli uomini, le donne e i bambini perseguitati dalle leggi razziali e che, in seguito, verranno catturati in via Portico d’Ottavia, e in altre zone della capitale, per poi essere deportati ad Auschwitz.
A ottant’anni dal rastrellamento del ghetto di Roma, il 16 ottobre 1943 viene ricordato nel bel documentario Quel sabato nero di Fausta ...
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