C’è bisogno di pace!

 C’è bisogno di pace!  QUO-235
12 ottobre 2023

Papa Francesco continua «a seguire con lacrime e apprensione quanto sta succedendo in Israele e Palestina: tante persone uccise, altre ferite». Lo ha confidato al termine dell’udienza generale di ieri assicurando preghiere «per quelle famiglie che hanno visto trasformare un giorno di festa in un giorno di lutto» e chiedendo «che gli ostaggi vengano subito rilasciati». Ribadendo il diritto di difendersi per chi è attaccato, si è detto al contempo «molto preoccupato per l’assedio totale in cui vivono i palestinesi a Gaza, dove pure ci sono state molte vittime innocenti». Perché, ha spiegato «il terrorismo e gli estremismi non aiutano a raggiungere una soluzione al conflitto tra Israeliani e Palestinesi, ma alimentano l’odio, la violenza, la vendetta, e fanno solo soffrire gli uni e gli altri». Da qui l’appello conclusivo: «Il Medio Oriente non ha bisogno di guerra — ha affermato —, ma di pace, di una pace costruita sulla giustizia, sul dialogo e sul coraggio della fraternità».

Parole che riecheggiano quelle pronunciate al termine dell’Angelus domenicale in cui ha espresso «dolore» per quanto sta avvenendo in Israele, dove la violenza è esplosa ancora più ferocemente, provocando centinaia di morti e feriti. Ricordando che «la guerra è una sconfitta: ogni guerra è una sconfitta», e manifestando «vicinanza alle famiglie delle vittime» e a «tutti coloro che stanno vivendo ore di terrore e di angoscia», ha chiesto alle parti interessate, «per favore», che «gli attacchi e le armi si fermino» e che si comprenda come «il terrorismo e la guerra» non portino «a nessuna soluzione, ma solo alla morte e alla sofferenza di tanti innocenti». Da qui l’invito ai fedeli presenti in piazza San Pietro e a quanti lo seguivano attraverso i media a pregare «perché ci sia pace in Israele e in Palestina».

Ma non solo in Terra Santa. Ricordando infatti che il mese di ottobre è «dedicato, oltre che alle missioni», anche al Rosario, Francesco ha esortato a non stancarsi «di invocare, per l’intercessione di Maria, il dono della pace sui molti Paesi del mondo segnati da conflitti». E il pensiero è andato in particolare alla «cara Ucraina, che ogni giorno soffre tanto, tanto martoriata».