La storia di don Pietro Bez, inviato sessant’anni fa sui luoghi della tragedia del Vajont

«Il vescovo mi disse: non possiamo lasciare i superstiti senza la presenza
della Chiesa»

60° ANNIVERSARIO TRAGEDIA VAJONT - DON PIETRO BEZ OGGI NELLA SUA CASA
10 ottobre 2023
«Don Pier? Certo che lo conosciamo!». Frazione di Casso, qualche centinaio di metri sopra la diga del Vajont in Friuli Venezia Giulia. Nell’osteria del paesino, che conta appena 15 residenti, sono gli avventori a voler avere informazioni anziché darne. Già perché qui sono quasi tutti sopravvissuti al disastro del Vajont del 9 ottobre 1963. Nel 60° anniversario del tragico evento, tanti si avvicendano per avere brevi interviste, tanto per scrivere qualcosa, magari a effetto. Ora è diverso. «Ha visto don Pier? Come sta? Se lo rivede deve dargli i nostri saluti!», mi intimano senza troppi giri di parole. Don Pietro Bez è un’istituzione qui. Poche decine di metri dopo la diga, verso Longarone, finisce il territorio del Friuli e inizia il Veneto. Casso appartiene alla diocesi di ...

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