03 ottobre 2023
Programmi televisivi, spazi dedicati sui social, chef stellati, pubblicazioni di settore, riviste patinate, sfide ai fornelli, ormai cibo e cucina sono un fenomeno di moda, quasi un linguaggio globale della postmodernità. Certamente i nostri sono tempi di sovrabbondante esposizione, anche se di cibo si è sempre molto parlato e molto scritto. Accanto ai quaderni di famiglia che tramandavano ricette come preziose eredità da custodire e replicare, la letteratura da sempre ha accolto il cibo con la sua fisicità e insieme quelle sue risonanze magiche e simboliche. Perché parlare di cibo significa parlare di società, di mondo, di tempi, di luoghi, di economie, di culture. Scriveva Roland Barthes nell’ormai lontano 1960: «Che cos’è il cibo? Non è soltanto una collezione di prodotti. ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati