«Una storia della lettura» di Alberto Manguel

Nella foresta più sovversiva

 Nella foresta più sovversiva  QUO-226
02 ottobre 2023
«In definitiva io penso che dobbiamo leggere solo libri che ci scuotano e ci provochino. Se il libro che stiamo leggendo non ci colpisce come un soffio di vento nel cranio, perché annoiarsi leggendolo? Solo perché può farci contenti, come suggerisci tu? Buon Dio, saremmo contenti come se non avessimo alcun libro; libri che possano farci contenti possiamo, in caso di emergenza, scriverceli da soli. Ciò di cui abbiamo bisogno sono libri che ci sconvolgano come la più nera delle disgrazie, come la morte di qualcuno che amiamo più di noi stessi, che ci diano la sensazione di essere stati esiliati in una remota foresta, lontano da ogni presenza umana, come un suicida. Un libro deve essere l’ascia che spezza il mare ghiacciato che è dentro di noi. Questo è ciò che credo ...

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