DONNE CHIESA MONDO

Aperta al valore
della femminilità

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30 settembre 2023

Oggi nella Chiesa noi donne, benché più numerose e molto attive, siamo ancora per lo più relegate in ruoli marginali e subalterni. È una delle costatazioni condivise da un gruppo di socie dell’Associazione Donne in Vaticano che insieme nei mesi scorsi hanno riflettuto sul documento sinodale, Allarga il posto nella tua tenda, per quanto riguarda la questione femminile.

Per favorire un cambiamento culturale può essere utile anche l’introduzione delle “quote rosa”. Alle donne si dovrebbero aprire poi spazi nuovi come il diaconato, la predicazione, l’insegnamento nei seminari. Dagli scambi è emerso che il sessismo è ancora molto presente nella Chiesa. Qualcuna ha parlato di “umiliazioni” vissute nel proprio ambiente di lavoro auspicando una modalità nella gestione secondo lo stile sinodale.

Un altro aspetto problematico è il clericalismo che si esprime anche nel linguaggio e che rivela pregiudizi ancora presenti. La maggioranza delle partecipanti ha sottolineato che le donne che ricoprono incarichi apicali nella Chiesa spesso corrono il rischio di essere condizionate dalla “tossicità” degli ambienti impregnati di cultura maschilista o di vedersi ridotte ad una presenza poco significativa. Le religiose, anche in Vaticano, faticano a veder riconosciuta in pieno la loro dignità e spesso vengono sottostimate.

Si ritiene che le donne per prime devono diventare più consapevoli del proprio valore e che la Chiesa dovrebbe accogliere la femminilità valorizzando il suo specifico apporto e difendendone le caratteristiche tra cui la maternità che non può essere penalizzante.

Il femminile però non riguarda solo le donne: se è necessario per noi acquisire una maggiore autocoscienza, altrettanto essenziale è che cambi la mentalità degli uomini. Anche all’interno della Chiesa bisogna, dunque, che tutti imparino a considerare la donna alla pari in quanto a dignità e valore, promuovendo la reciprocità.

Fra noi alcune hanno segnalato che nel documento preso in esame la denuncia della violenza di genere appare troppo tiepida; in particolare nella Chiesa la violenza domestica viene sottaciuta e le donne in difficoltà spesso non trovano un sostegno adeguato. Tra le nostre proposte, quella di un gesto concreto di riconoscimento delle sofferenze e delle discriminazioni inflitte alle donne nella storia, anche da parte di uomini di Chiesa. È triste, si è osservato, leggere nel testo sinodale che i progressi raggiunti in generale nella società civile in merito alla partecipazione femminile “potrebbero servire da modello per la Chiesa”: dovrebbe essere esattamente l’opposto. La nostra speranza è che il Sinodo porti a cambiamenti concreti: la Chiesa è ora chiamata a convertirsi, sostiene un’associata, per riconoscere alla donna uno spazio paritario “nella tenda”.

di Margherita Maria Romanelli e Consiglio D.Va
Associazione Donne in Vaticano