Prima dell’atleta
29 settembre 2023
Giù la maschera, su la spada. Quattro metri di distanza tra i tiratori. «Allez!», urla l’arbitro. Ed ecco che inizia l’assalto. Passo avanti, passo incrociato, passo indietro, parata, controparata e risposta. Poi, l’affondo sulla pedana. L’arma da impugnare come un tagliacarte e non come un bastone, perché la presa dev’essere sicura ma non contratta. Obiettivo: attaccare e difendere per raggiungere le 15 stoccate alla fine dei tre tempi da tre minuti ciascuno. Tutte le azioni devono rispondere a tre criteri: tempo, velocità e misura. Quando, come e dove. Fioretto, spada, sciabola. È la scherma.
«Uno sport che insegna il senso del rispetto — esordisce al nostro giornale Davide Di Veroli, schermidore romano di 22 anni, campione mondiale ed europeo in carica — a prescindere dal risultato, a ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati