In ascolto del grido delle vittime di abusi

 In ascolto del grido  delle vittime di abusi  QUO-178
03 agosto 2023

Come già avvenuto in occasione di altri viaggi internazionali, testimoniando ancora una volta la sua grande attenzione al problema degli abusi compiuti da parte del clero su minori, anche qui a Lisbona Papa Francesco ha voluto incontrare alcune delle vittime. Lo ha fatto mercoledì sera in nunziatura, dove ha ricevuto un gruppo di tredici persone, accompagnate da alcuni rappresentanti delle istituzioni della Chiesa portoghese incaricate della tutela dei minori. L’incontro — ha fatto sapere la Sala stampa della Santa Sede — si è svolto in clima di intenso ascolto ed è durato più di un’ora.

A febbraio scorso una commissione indipendente costituita dalla Conferenza episcopale portoghese aveva pubblicato un rapporto per fare luce sul fenomeno, convalidando le 512 testimonianze sulle 564 ricevute, relative a casi avvenuti tra il 1950 e il 2022. Al rapporto era stata dedicata un’assemblea plenaria straordinaria dei vescovi il 3 marzo. Anche per questo l’incontro in nunziatura, atteso ma non programmato, ha assunto un significato particolare.

Questo momento ha fatto seguito alla celebrazione dei Vespri nel Mosteiro dos Jerónimos con i vescovi, i sacerdoti, i consacrati, i religiose, i diaconi, i seminaristi e gli operatori pastorali, ovvero una folta rappresentanza della Chiesa del Portogallo. Il Pontefice vi è giunto dalla nunziatura, dove in precedenza aveva avuto — dopo quello della mattina con il capo dello Stato — altri due incontri istituzionali, con il presidente dell’Assemblea della Repubblica, Augusto Ernesto dos Santos Silva, e con il primo ministro, António Costa. A entrambi ha donato un trittico del decimo anno di pontificato con la medaglia d’argento del viaggio.

Ad attendere il Papa dietro le transenne poste lungo spiazzo che circonda il complesso monumentale del monastero reale, patrimonio dell’umanità dell’Unesco, migliaia di giovani giunti nella capitale per la Giornata mondiale della gioventù. Sono stati loro a dare il loro chiassoso e coloratissimo saluto a Francesco, un altro anticipo del clima che lo accompagnerà negli incontri ufficiali del raduno internazionale delle nuove generazioni. Ma anche all’interno della chiesa intitolata a Santa Maria di Belém, che è parrocchia, l’accoglienza riservata al Papa è stata festosa. E tra i banchi molti dei circa 1.100 presenti, i più giovani, indossavano le magliette colorate dei partecipanti alla Gmg.

All’entrata principale dell’imponente edificio in stile manuelino, Francesco è stato accolto dal patriarca di Lisbona, cardinale Manuel Clemente, dal presidente della Conferenza episcopale e vescovo di Leiria-Fátima, monsignor José Ornelas Carvalho, e dal parroco, Jose Manuel Santos Ferreira. Questi gli ha porto la croce per il bacio e l’acqua benedetta per l’aspersione. Dopo l’omaggio floreale da parte di due bambini, accolto dagli applausi dei presenti, Francesco ha attraversato la navata centrale per raggiungere l’altare.

La celebrazione dei Vespri si è svolta in un clima subito di grande raccoglimento ed è stata aperta dal breve saluto di benvenuto di monsignor Ornelas Carvalho, che ha presentato al Successore di Pietro le attese di questa Chiesa, chiedendo di confermarla nel suo cammino. Cosa che Papa Francesco ha fatto nell’omelia, sottolineando di essere venuto per condividerne il cammino ecclesiale, le fatiche e le speranze. E in un passaggio il Pontefice ha accennato agli scandali che hanno “deturpato” il volto della Chiesa e «che chiamano a una purificazione umile e costante, a partire dal grido di dolore delle vittime, sempre da accogliere e da ascoltare». Un riferimento, quindi, al tema degli abusi, con i quali anche la Chiesa portoghese ha dovuto fare i conti.

dal nostro inviato Gaetano Vallini