
14 luglio 2023
Nel suo libro forse più noto Stefan Zweig rievocava la lenta e sicura epoca della sua infanzia in Austria, nei primi anni del Novecento, dove la presenza della tecnologia nella vita di ogni giorno era ancora limitata. Il suo era un mondo «ordinato», dove «il ritmo della nuova velocità consentita dalle macchine, dalle automobili, dal telefono, dalla radio e dagli aeroplani non si era ancora trasmesso all’uomo; tempo ed età della vita mantenevano un altro passo». Zweig non riusciva a rammentarsi di non aver mai visto suo padre correre frettolosamente per le scale perché «la fretta non solo era considerata inelegante ma era in realtà del tutto inutile».
Tutto il contrario sembra avvenire oggi, dove la rapidità della messaggistica istantanea e le consegne lampo ...
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