Strade di riconciliazione

«Porre termine alla spirale di violenza» in Terra Santa «e aprire strade di riconciliazione e di pace»: l’appello del Papa è risuonato in piazza San Pietro al termine dell’Angelus di ieri, 9 luglio. Affacciatosi a mezzogiorno dalla finestra dello Studio privato del Palazzo apostolico vaticano, prima di guidare la recita della preghiera mariana con i quindicimila fedeli presenti e con quanti lo seguivano attraverso i media, il Pontefice aveva commentato — come di consueto — il Vangelo domenicale incentrato sulla lode di Gesù al Padre perché non si è manifestato «ai sapienti e ai dotti» ma «ai piccoli».
Cari fratelli e sorelle,
buongiorno!
Oggi il Vangelo riporta una preghiera molto bella di Gesù, che si rivolge al Padre dicendo: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli» (Mt 11, 25). Ma di quali cose sta parlando Gesù? E poi, chi sono questi piccoli, a cui tali cose sono rivelate? Soffermiamoci su questo: sulle cose per cui Gesù loda il Padre e sui piccoli che le sanno accogliere.
Le cose per cui Gesù loda il Padre. Poco prima il Signore ha ricordato alcune sue opere: «I ciechi riacquistano la vista […] i lebbrosi sono purificati, […] ai poveri è annunciato il Vangelo» (Mt 11, 5), e ne ha rivelato il significato, dicendo che sono i segni dell’agire di Dio nel mondo. Il messaggio allora è chiaro: Dio si rivela liberando e risanando l’uomo — non dimentichiamo questo: Dio si rivela liberando e risanando l’uomo —, e lo fa con un amore gratuito, un amore che salva. Per questo Gesù loda il Padre, perché la sua grandezza consiste nell’amore e non agisce mai al di fuori dell’amore. Ma questa grandezza nell’amore non è compresa da chi presume di essere grande e si fabbrica un dio a propria immagine: potente, inflessibile, vendicativo. In altre parole, questi presuntuosi non riescono ad accogliere Dio come Padre; chi è pieno di sé, orgoglioso, preoccupato solo dei propri interessi — questi sono i presuntuosi —, convinto di non aver bisogno di nessuno. Gesù nomina, al riguardo, gli abitanti di tre città ricche del tempo, Corazìn, Betsàida e Cafarnao, dove ha compiuto molte guarigioni, ma i cui abitanti sono rimasti indifferenti alla sua predicazione. Per loro i miracoli sono stati solo eventi spettacolari, utili per far notizia e alimentare le chiacchiere: esaurito l’interesse passeggero, li hanno archiviati, magari per occuparsi di qualche altra novità del momento. Non hanno saputo accogliere le grandi cose di Dio.
I piccoli, invece, le sanno accogliere e Gesù loda il Padre per loro: “Ti benedico” — dice — perché hai rivelato il Regno dei Cieli ai piccoli. Lo loda per i semplici, che hanno il cuore libero dalla presunzione e dall’amor proprio. I piccoli sono quelli che, come i bambini, si sentono bisognosi e non autosufficienti, sono aperti a Dio e si lasciano stupire dalle sue opere. Loro sanno leggere i suoi segni, meravigliarsi per i miracoli del suo amore! Domando ad ognuno di voi, anche a me: sappiamo meravigliarci delle cose di Dio o le prendiamo come cose passeggere?
Fratelli e sorelle, la nostra vita, se ci pensiamo, è piena di miracoli: è piena di gesti d’amore, segni della bontà di Dio. Di fronte ad essi, però, anche il nostro cuore può restare indifferente e diventare abitudinario, curioso incapace di stupirsi, di lasciarsi “impressionare”. Un cuore chiuso, un cuore blindato, e questo non ha la capacità di stupirsi. Impressionare è un bel verbo che fa venire in mente la pellicola di un fotografo. Ecco l’atteggiamento giusto davanti alle opere di Dio: fotografare nella mente le sue opere, perché si imprimano nel cuore, per poi svilupparle nella vita, attraverso tanti gesti di bene, così che la “fotografia” di Dio-amore diventi sempre più luminosa in noi e attraverso di noi.
E ora chiediamoci, ognuno di noi: nella marea di notizie che ci sommerge, io, come ci mostra Gesù oggi, so fermarmi sulle grandi cose di Dio, quelle che Dio compie? Mi lascio meravigliare come un bambino dal bene, che silenziosamente cambia il mondo, oppure ho perso la capacità di meravigliarmi? E benedico il Padre ogni giorno per le sue opere? Maria, che ha esultato nel Signore, ci renda capaci di stupirci del suo amore e di lodarlo con semplicità.
Dopo l’Angelus, Francesco ha lanciato l’appello per la riconciliazione tra israeliani e palestinesi, quindi ha ricordato la “Domenica del mare”, parlando dei lavoratori del settore, dell’inquinamento delle acque, dell’Apostolato Stella Maris e quanti operano per il salvataggio dei migranti. Quindi, salutando giovani pellegrini dell’Ucraina, ha chiesto preghiere per il Paese provato dalla guerra.
Cari fratelli e sorelle,
con dolore ho appreso che nuovamente è stato versato sangue in Terra Santa. Auspico che le Autorità israeliane e quelle palestinesi possano riprendere un dialogo diretto, al fine di porre termine alla spirale di violenza e aprire strade di riconciliazione e di pace.
Oggi si celebra la “Domenica del mare”, dedicata a quanti lavorano sulle navi, nei porti e nell’ambiente marittimo. Ringrazio i marinai che custodiscono il mare da varie forme di inquinamento — oltre al loro lavoro — e tolgono dal mare le sporcizie che noi buttiamo, la plastica... Una volta i pescatori di San Benedetto del Tronto mi hanno parlato delle tonnellate di plastica che hanno tolto dal mare, come abbiamo visto poco fa nel programma “A Sua Immagine”. Ringrazio i cappellani e i volontari dell’Apostolato del mare e affido tutti alla protezione di Maria Stella maris. Vorrei anche ricordare con gratitudine quanti operano con Mediterranea Saving Humans per il salvataggio di migranti in mare, grazie tante fratelli e sorelle!
Ed ora saluto voi, romani e pellegrini, che malgrado il caldo di luglio siete qui in piazza! Un applauso a tutti voi! Sono contento di salutare in particolare le ragazze scout e gli studenti universitari di Leopoli, in Ucraina: vi do la mia benedizione e la estendo ai vostri cari e al vostro popolo, tanto provato. Preghiamo per questo popolo che soffre tanto. Saluto i polacchi e ricordo il grande pellegrinaggio che si svolge oggi al Santuario di Jasna Góra a Częstochowa.
Saluto i giovani del movimento Regnum Christi, gli scout di Modica, il coro parrocchiale di Santo Stefano Quisquina - Agrigento, i ragazzi della Diocesi di Pistoia e i fedeli di Sacile.
Infine, dopo i saluti ai pellegrini presenti in piazza, il Pontefice ha annunciato la sua decisione di creare ventuno nuovi cardinali (pubblichiamo in prima pagina il testo integrale delle sue parole). Quindi si è così congedato:
Auguro a tutti voi una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci.