Un anno per la strada, insieme

 Un anno per la strada, insieme   QUO-148
28 giugno 2023

Domani, 29 giugno, sarà il primo compleanno dell’ultimo nato nella “scuderia” de «L’Osservatore Romano»: il mensile «L’Osservatore di strada». Un giornale che ha in Papa Francesco una continua fonte di ispirazione, si potrebbe dire “prima, durante e dopo”. Quel giorno di un anno fa Papa Francesco, al termine della recita dell’Angelus rivolgendosi ai pellegrini che affollavano l’assolata piazza San Pietro, disse: «Oggi viene distribuito qui in piazza il primo numero de “L’Osservatore di strada”, il nuovo mensile de “L’Osservatore Romano”. In questo giornale gli ultimi diventano protagonisti: infatti, persone povere ed emarginate partecipano al lavoro di redazione, scrivendo, lasciandosi intervistare, illustrando le pagine di questo mensile, che viene offerto gratuitamente. Se qualcuno vuole dare qualcosa la può dare volontariamente, ma prendetelo liberamente perché è un bel lavoro che viene dalla base, dai poveri, come espressione di quelli che sono emarginati». Parole che illustrano non solo il senso, ma anche la modalità, in qualche modo lo “stile” di questo mensile che vuole mettere al centro gli uomini delle “periferie”, fisiche ed esistenziali. Non solo un giornale “per” i poveri, ma “con” i poveri. Non solo beneficenza ma anche riscatto sociale. Ma per comprendere ancora più efficacemente il significato profondo di questa operazione che nasce nella gratuità (e in quella dimensione vive da un anno, sviluppando liete occasioni di belle sorprese e raggiungendo sempre nuove frontiere) può essere prezioso riascoltare le parole che il Papa ha rivolto nella conclusione del discorso, giovedì 23 giugno, agli artisti radunati attorno a lui dentro la Cappella Sistina: «Ho ancora una cosa da dirvi, che mi sta a cuore. Vorrei chiedervi di non dimenticarvi dei poveri, che sono i preferiti di Cristo, in tutti i modi in cui si è poveri oggi. Anche i poveri hanno bisogno dell’arte e della bellezza. Alcuni sperimentano forme durissime di privazione della vita; per questo, ne hanno più bisogno. Di solito non hanno voce per farsi sentire. Voi potete farvi interpreti del loro grido silenzioso».

Proprio così: sono tanti i modi in cui oggi si è poveri. L’avventura de «L’Osservatore di strada», lo dimostra man mano che si è sviluppata durante questo anno intenso, ricco di incontri, scoperte, sfide. E poi si sa, ma lo dimentichiamo: i poveri non hanno voce. Sono i veri “invisibili” della società. Senza montare in superbia, si tratta sempre di un giornale, non di arte, al limite di buon artigianato, si può dire che lo sforzo che ha animato e anima questa avventura è quella ritratta perfettamente dal Papa: farsi interpreti del loro grido silenzioso. Cercando di farlo con lo spirito di Emmaus, fare cioè come Gesù: percorrere le strade degli uomini, entrare nelle loro conversazioni e dargli un senso, accompagnandoli e incoraggiandoli. Con la speranza di riuscire a far ardere i loro cuori. A vedere negli occhi di Mimmo, Fabrizio, Lia, Stefano, Annamaria.. che ogni domenica stanno lì, in piazza, a offrire gratuitamente il “loro” giornale, viene da pensare di esserci riusciti. Un risultato che incoraggia ad andare avanti e proseguire il cammino, con animo fiducioso e grato.

di Andrea Monda