Minimalia

Quel «ciarlatano» di Foscolo

 Quel «ciarlatano» di Foscolo  QUO-141
20 giugno 2023
Gli immediati successi conseguiti valsero a Ugo Foscolo l’invidia e l’ostracismo dei contemporanei. E anche gli intellettuali che avrebbe voluto salutare con favore le sue opere, finirono con l’ingrossare le fila dei detrattori perché incapaci di comprendere l’autentico valore delle sue opere. In questi casi, al plauso si univano le riserve. Il pur acuto Melchiorre Cesarotti, scrittore e linguista, rimproverava a Foscolo «un’irruenza iconoclasta» che avrebbe dovuto essere temperata. «Del tuo Ortis — scriveva al Foscolo il 7 maggio 1803 — non ho voglia di parlarne. Esso mi desta compassione, ammirazione, ma anche ribrezzo. Questa è un’opera scritta da un genio in un accesso di febbre maligna, di una sublimità micidiale e di una eccellenza venefica». Ce ne è anche per i Sonetti che, ...

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