Ai ragazzi di Genova

Camminare in comunione

 Camminare   QUO-120
25 maggio 2023

Una marea di cappellini rossi è partita da Genova venerdì 19 maggio verso Roma, dove tanti giovani ragazzi hanno vissuto il pellegrinaggio dedicato ai cresimandi e cresimati accompagnati dall’arcivescovo Marco Tasca. Una tradizione che si ripete da ormai 20 anni ininterrottamente per scoprire le radici della fede e vivere la vita di testimoni sulle orme di San Pietro. Quasi mille partecipanti, tra ragazzi e accompagnatori, riconoscibili dall’inconfondibile berretto rosso, che si sono mossi per le vie dell’Urbe, fin dentro le mura della città del Vaticano, dove nella mattinata di sabato 20 maggio hanno vissuto il prezioso incontro con Papa Francesco.

Con gli occhi un po’ assonnati, ma con l’adrenalina di un incontro speciale, si sono radunati tutti davanti a Casa Santa Marta, dove poco prima delle 8.30 ha fatto il suo arrivo il Santo Padre, che si è subito avvicinato ai ragazzi salutandoli e ringraziandoli della visita.

L’arcivescovo Tasca gli ha donato il simbolo del pellegrinaggio, quel cappellino indossato dal Pontefice una volta salito sulla papamobile da dove poteva vedere meglio il volto di ciascun presente: «Grazie per la visita, sono contento di vedervi e tanti, tanti!». Ha iniziato così la sua riflessione con un invito: «Vi auguro un bel soggiorno a Roma: conoscere le cose, passeggiare, andare per i giardini... tante cose belle. E soprattutto, essere uniti, non litigare tra voi». L’incontro diventa un dialogo: «Sapete chi è che ha inventato il litigare? Chi lo sa?». Un po’ flebili arrivano le prime voci, e poi più convinte rispondono: «Il diavolo».

«Il diavolo vuole che noi litighiamo e lui è felice. No. Noi dobbiamo essere amici e mai sparlare»; su quest’ultimo verbo si sofferma il Papa che spiega meglio il significato dicendo che sparlare è come sporcare gli altri. «È bello sporcare gli altri?». «No!» è la risposta convinta e forte che sale dal gruppo.

Nel pellegrinaggio che valorizza il dono dello Spirito Santo, queste parole ribadiscono che le divisioni sono frutto del Maligno. Litigare, “sparlare”, non vuol dire altro che non aver compreso che la comunione tra fratelli, la sintonia con la comunità ecclesiale, il camminare insieme non sono solo non “optional” ma la via e la condizione per un reale incontro con Dio.

Chi se ne va da solo per la sua strada, seguendo sue idee, suoi gusti, distaccandosi dai fratelli che camminano insieme, anche lentamente, in altra direzione non solo non costruisce nulla ma ostacola l’opera dello Spirito. Lo Spirito scende su di ciascuno per formare il Corpo di Cristo che è la Chiesa, assembla le pietre vive dell’edificio spirituale come un sapiente architetto.

Sono gli stessi ragazzi che regalano la propria emozione dopo questo incontro. Benedetta dice «Grazie al Papa per averci donato parte del suo tempo» mentre Mayron è rimasto colpito dallo sguardo: «il Papa ha incontrato i nostri sguardi! Che gioia!».

«Certamente l’incontro col Santo Padre ci ha dato quello sprint e quella carica di cui abbiamo tanto bisogno», ha affermato l’arcivescovo Tasca. «È davvero molto bello vivere queste giornate insieme come diocesi. Le varie comunità parrocchiali si sono ritrovate per fare tre giorni insieme, quella comunione alla quale ci ha richiamato il Papa, per riscoprire anche la bellezza di far parte di una comunità cristiana e di una famiglia più grande che è la Chiesa».

La conclusione di queste giornate è stata la preghiera domenicale del Regina Caeli in piazza San Pietro: in mezzo al colonnato del Bernini una macchia rossa che Papa Francesco ha notato e salutato ricordando l’incontro del giorno prima. Un’ultima tappa prima di riprendere il pullman verso Genova per tornare a casa a raccontare l’esperienza vissuta e continuare a viverla ogni giorno. 

di Alberto Macchiavello