La prefazione di Papa Francesco al libro «Il miracolo della vita»

Il diritto più alto per tutti è quello di nascere ed esistere

 Il diritto più alto per tutti è quello di nascere ed esistere  QUO-117
22 maggio 2023

Sarà in libreria da domani, m artedì 23 maggio, «Il miracolo della Vita. Riscoprire oggi il miracolo di vivere» di Gabriele Semprebon, Luca Crippa e Arnoldo Mosca Mondadori (Casale Monferrato, Edizioni Piemme, 2023, pagine 144, euro 17,90), con la prefazione firmata da Papa Francesco. Ne pubblichiamo di seguito il testo.

Questo libro si propone di riportare il lettore allo stupore e alla gioia del venire al mondo di ciascuno di noi. Suggerisce la bellezza del guardare alla vita nascente come titolare del diritto più alto che spetta a tutti: quello di esistere. La bellezza, sì: perché lo spettacolo della natura che segue il suo corso suscita meraviglia e chiede cura, protezione e accoglienza.

E soprattutto — e vengo al tema di questo libro — ho rivolto al mondo un invito a svolgere la riflessione sull’aborto non solo a partire dai contenuti dell’una o dell’altra tradizione di fede o di pensiero, ma anche con il contributo qualificato della scienza.

È un appello fermo ma sereno a stimolare il confronto con i miei fratelli, con i quali condivido la nostra vasta e magnifica e multiforme umanità.

In questo libro, centrale è il contributo di uno scienziato, esperto di embriologia e attivamente coinvolto in comitati misti di bioetica (cioè in dialogo con medici e scienziati laici). Insieme agli altri autori ha raccolto il mio invito: tornare a parlare del tema dell’aborto «ascoltando» la voce dell’embrione, interrogandoci sulla sua natura, sulla sua singolarità, su come affronta, guidato da processi che la natura ha messo a punto in millenni di evoluzione, ogni minaccia che si frappone fra se stesso e la propria esistenza.

«Torniamo a stupirci di essere nati» propongono gli autori. Al riguardo, rinnovo l’appello a tutti coloro che, di fronte alla vita nascente, non si fermano e non si arrendono a una soluzione drammatica e definitiva, quale è l’aborto, ma sentono di offrire al nascituro e alla madre l’aiuto di una società finalmente votata a difendere la dignità di tutti, a partire dalle persone maggiormente prive di protezione. Una società, insomma, che rifiuti la «cultura dello scarto» in ogni campo e a ogni fase dell’esistenza: nella fragilità del nascituro, nella solitudine degli anziani, nella vergognosa miseria di tanti poveri che sono privi dell’essenziale e mancano di prospettive di sviluppo, nella sofferenza di chi è vittima delle guerre, delle emigrazioni disperate, delle persecuzioni in ogni parte del mondo. A nome di tante vittime innocenti, Dio benedica tutti coloro che accetteranno di discutere e riflettere insieme su questo «miracolo» che è la vita.